giovedì 1 gennaio 2009

Il presidente Napolitano scrive a Papa Benedetto: condivido il suo appello sulla lotta alla povertà

E' giusto ed "è imperativo dispiegare ogni sforzo per debellare la povertà e rimuovere la causa profonda di risentimenti e frustrazioni che troppe volte si traducono in conflitti", scrive Giorgio Napolitano (foto) a Papa Benedetto XVI, dichiarando di condividere e apprezzare l'appello del Pontefice affinché politica e diplomazia mettano al centro di ogni iniziativa la lotta alla povertà e la ricerca della pace. L'Italia, assicura, il presidente della Repubblica, farà la sua parte in occasione del G8, a marzo. "Santità, il messaggio che Ella rivolge alle donne ed agli uomini di tutto il mondo in occasione della Giornata Mondiale della Pace - scrive Napolitano nel messaggio reso noto dall'ufficio stampa del Quirinale - è dedicato quest'anno al tema della lotta alla povertà. Certo di interpretare il sentimento condiviso del popolo italiano, desidero esprimerLe il più vivo apprezzamento per la prodondità, umana vicinanza e senso di speranza che animano le parole con le quali Ella indica nell'impegno a combattere tale piaga come uno dei nodi cruciali del nostro tempo. Non vi può essere, difatti, azione politica e diplomatica volta a superare i numerosi e drammaticamente attuali conflitti che turbano la pace mondiale se non si dà prova della più forte determinazione a porre fine alla condizione di indigenza materiale e di degrado spirituale e culturale nella quale versano larghe parti della popolazione della Terra". "Condivido pertanto il Suo appello affinché - aggiunge il Capo dello Stato - siano condotte politiche in grado di migliorare il livello di vita di quanti, in numero intollerabilmente elevato, rimangono ai margini dei processi di sviluppo economico. Occorre in particolare incrementare le possibilità di accesso agli strumenti educativi, per consentire una piena realizzazione delle straordinarie potenzialità di quell'infanzia nella quale riponiamo le nostre attese. Il Suo forte e autorevole richiamo è tanto più opportuno nell'attuale fase di incertezza economica, nella quale tante famiglie si interrogano sul proprio futuro e vedono messe in discussione certezze consolidate. Le Sue parole saranno un incoraggiamento prezioso per l'azione intrapresa dalla Comunità internazionale per una riforma dei meccanismi del governo dell'economia volta ad accrescere la partecipazione di quegli attori che finora ne erano rimasti esclusi ed a promuovere interventi in grado di affrontare la crisi economica e finanziaria con decisioni efficaci e condivise". "Come Ella giustamente sottolinea, il fine ultimo dell'attività economica deve essere sempre quello di promuovere la dignità dell'uomo e, proprio per questo, è imperativo dispiegare ogni sforzo per debellare la povertà e rimuovere la causa profonda di risentimenti e frustrazioni che troppe volte si traducono in conflitti. La globalizzazione può contribuire a conseguire questa finalità, purché si sia capaci di coglierne gi elementi positivi insiti nell'apertura delle nostre società e nell'accresciuta mobilità delle idee e delle persone. E' questo lo spirito che, interpretando la volontà condivisa delle forze politiche e sociali del Paese, guida l'azione internazionale dell'Italia, che - conclude Napolitano - si accinge ad assumere una speciale responsabilità nell'esercizio della Presidenza del G8. Con questi sentimenti, Santità, Le rivolgo, a nome mio personale e del popolo italiano, fervidi voti per la felice prosecuzione della Sua Missione Apostolica".Tra i telespettatori che hanno seguito il discorso di fine anno del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano c'era anche Benedetto XVI. Il Pontefice ha seguito il messaggio in tv del Capo dello Stato che ha aperto il suo intervento con la preoccupazione per la situazione in Medioriente e nella striscia di Gaza. Anche il Papa ha più volte chiesto la fine della violenza e Napolitano ha citato questo suo appello insieme a quelli di Onu, Ue e Italia.

Solennità di Maria Santissima Madre di Dio, 42° Giornata Mondiale della Pace. Le parole di Benedetto XVI

31 dicembre 2008



1° gennaio 2009