sabato 28 marzo 2009

Domani la visita del Papa alla parrocchia romana del Santo Volto di Gesù alla Magliana. Sullo sfondo la crisi economica

Il Papa visita domani mattina, a partire dalle 9.30, la parrocchia romana del Santo Volto di Gesù (foto), alla Magliana, ricavata da un ex stabilimento dell'Enel. Il quartiere sud-occidentale è alle prese con la crisi economica. "Il ceto medio è impiegatizio ma nel nostro quartiere ci sono anche tantissimi operai, commercianti, e quindi questo si sente", afferma il parroco don Luigi Coluzzi ai microfoni di Radio Vaticana. "Lo sentiamo soprattutto attraverso la Caritas, che è questo sportello aperto, questo occhio sulla popolazione del nostro quartiere e stiamo ricevendo tantissime richieste, molte di più di quante ne abbiamo ricevute in passato". La chiesa della Magliana è l'ottava parrocchia romana visitata da Papa Ratzinger dall'inizio del Pontificato: la prima, il 18 dicembre 2005, era stata Santa Maria Consolatrice a Casal Bertone, che fu chiesa titolare del cardinale Joseph Ratzinger. L'ultima, alla fine del 2008, quella di San Lorenzo al Verano.

'The Lancet' attacca il Papa sull'Aids. 'Radio Vaticana': nel 2000 sosteneva posizioni conformi. 'Avvenire': più cattolici, meno contagi

Dopo le accuse mosse dalla rivista scientifica inglese The Lancet che ha attaccato il Papa per le sue dichiarazioni a proposito dell'inutilità del preservativo come mezzo di contrasto all'Aids, oggi Radio Vaticana e Avvenire rispondono.
Secondo Radio Vaticana, la rivista nel 2000 sosteneva, proprio sul preservativo, posizioni conformi a quelle di Benedetto XVI. In un servizio di oggi l'emittente vaticana sostiene che nel 2000 Lancet scriveva che "i preservativi, come le cinture di sicurezza, possono rendere più disinvolti e far aumentare i comportamenti a rischio. Il condom non basta per sconfiggere l'Aids". "La stessa rivista scientifica - continua l'emittente del Papa - , sempre nel 2000, aveva spiegato che il rischio di contrarre il virus dell'Hiv, usando i preservativi durante i rapporti sessuali, è del 15 per cento. Ben lontano dallo zero".
"Anche se colpisce la virulenza dell'attacco da parte di una rivista che pure, in passato, ha ospitato studi e analisi che avanzavano dubbi sul preservativo come soluzione all'Aids, l'argomento - si legge sul quotidiano cattolico - non è certo nuovo e in queste settimane è stato sbandierato ripetutamente da scienziati, politici, capi di governo. Già nell'aprile 2005 - ricorda Avvenire - sulle colonne del giornale britannico The Guardian si leggeva che 'con il suo divieto del preservativo, la Chiesa sta provocando milioni di morti nelle zone dominate dai missionari, in Africa e nel resto del mondo'. Come sempre, però, chi lancia queste accuse - rileva il giornale della CEI - omette di portare esempi concreti a sostegno di questa tesi. Eppure, dovrebbe essere abbastanza semplice verificarne l'esattezza: siccome la presenza dei cattolici nei Paesi africani varia molto da Paese a Paese, e altrettanto varia è la diffusione dell'Aids, se certe accuse fossero vere si dovrebbe riscontrare una più alta prevalenza dell'infezione nei Paesi dove maggiore è la presenza cattolica. Come i dati segnalano efficacemente, però, non solo tale relazione è smentita dalla realtà, ma addirittura si nota come a un'alta percentuale di cattolici nel Paese si correli a un inferiore tasso di infezioni".

Riunione in Vaticano della Commissione sulla Chiesa in Cina. Al centro questioni religiose attuali e importanti

Dal 30 marzo al 1° aprile prossimo si riunirà, in Vaticano, la commissione che il Papa ha istituito nel 2007 per studiare la situazione della Chiesa Cattolica in Cina. Nella riunione, rende noto un comunicato della sala stampa vaticana, "si rifletterà su questioni religiose attuali e importanti". Benedetto XVI nel 2007 aveva scritto una speciale lettera ai cattolici cinesi per affrontare gli annosi problemi diplomatici ed ecclesiologici dei cattolici in Cina, più volte oggetto di persecuzione da parte del regime comunista. Della commissione che si riunirà la prossima settimana in Vaticano fanno parte i superiori dei dicasteri della Curia romana che sono competenti in materia, e alcuni rappresentanti dell'episcopato cinese e di congregazioni religiose. "La prima riunione plenaria, svoltasi nei giorni 10-12 marzo 2008 - ricorda la nota vaticana - ebbe, come tema, la Lettera che il Santo Padre Benedetto XVI aveva indirizzato ai cattolici cinesi il 27 maggio 2007. Durante i lavori fu esaminata l'accoglienza, che era stata riservata al medesimo Documento pontificio all'interno e al di fuori della Cina. Si fece anche una riflessione sui principi teologici, ispiratori della Lettera, al fine di cogliere le prospettive che da essi nascono per la comunità cattolica in Cina. Nella prossima riunione plenaria - aggiunge il comunicato - si prenderanno in esame alcuni aspetti della vita della Chiesa in Cina alla luce della medesima Lettera. In particolare si rifletterà su questioni religiose attuali e importanti".

Il Papa ai giovani del Servizio Civile: siate strumenti di pace e diffondete la giustizia, l'accoglienza, il perdono

''Siate, sempre e dappertutto strumenti di pace, rigettando con decisione l'egoismo e l'ingiustizia, l'indifferenza e l'odio, per costruire e diffondere con pazienza e perseveranza la giustizia, l'uguaglianza, la libertà, la riconciliazione, l'accoglienza, il perdono in ogni comunità''. E' l'esortazione rivolta questa mattina da Papa Benedetto XVI a 12mila giovani volontari del Servizio Civile nazionale, ricevuti questa mattina in udienza nell'Aula Paolo VI in Vaticano insieme al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Carlo Giovanardi. Il Papa ha lodato i giovani del Servizio civile per aver deciso di perseguire la pace nel mondo rifiutando la violenza. "L'autentica conversione dei cuori rappresenta la via giusta, la sola che possa condurre ciascuno di noi e l'intera umanità all'auspicata pace", ha detto Benedetto XVI, che ha sottolineato come "combattere la povertà è costruire la pace". "E' la via indicata da Gesù. Lui, che è il re dell'universo, non è venuto a portare la pace nel mondo con un esercito, ma attraverso il rifiuto della violenza", ed è, inoltre, "la via che hanno seguito e seguono non solo i discepoli di Cristo, ma tanti uomini e donne di buona volontà, testimoni coraggiosi della forza della non violenza". A questa "categoria di operatori di pace", ha proseguito Papa Ratzinger, "appartenete anche voi, cari giovani amici". Papa Ratzinger ha citato più volte il testo della costituzione apostolica del Concilio Vaticano II "Gaudium et Spes", e la sua testimonianza - ad esempio - contro la corsa agli armamenti. Con riferimento ai temi della crisi economica e dell’immigrazione, Benedetto XVI ha poi lodato l’impegno dei volontari del Servizio Civile in risposta “alle necessità dei poveri” per “fare quanto è concretamente possibile per venire in loro soccorso”. “Resta incontestabilmente vero - ha sottolineato - l’assioma secondo cui ‘combattere la povertà è costruire la pace’”. “Molti di voi, penso ad esempio a quanti operano con la Caritas ed in altre strutture sociali, sono quotidianamente impegnati - ha aggiunto - in servizi alle persone in difficoltà”. Inoltre, “nella varietà degli ambiti delle vostre attività, ciascuno, attraverso questa esperienza di volontariato, può rafforzare la propria sensibilità sociale, conoscere piu’ da vicino i problemi della gente e farsi promotore attivo di una solidarietà concreta”. “E’ questo sicuramente - ha riconosciuto il Pontefice - il principale obiettivo del Servizio Civile Nazionale, un obiettivo formativo: educare le giovani generazioni a coltivare un senso di attenzione responsabile nei confronti delle persone bisognose e del bene comune”. La vita, ha proseguito il Papa, ''è un mistero d'amore, che tanto più ci appartiene quanto più la doniamo. Anzi, quanto più ci doniamo, cioè facciamo dono di noi stessi, del nostro tempo, delle nostre risorse e qualità per il bene degli altri. Lo dice una celebre preghiera attribuita a san Francesco d'Assisi, che inizia così: 'O Signore, fa' di me uno strumento della tua pace'; e termina con queste parole: 'Perchè è dando che si riceve, perdonando che si è perdonati, morendo che si risuscita a vita eterna'''. ''Cari amici - ha concluso -, sia sempre questa la logica della vostra vita; non solo adesso che siete giovani, ma anche domani, quando rivestirete - ve lo auguro - ruoli significativi nella società e formerete una famiglia. Siate persone pronte a spendersi per gli altri, disposte anche a soffrire per il bene e la giustizia''.
Il sottosegretario della Presidenza del Consiglio Carlo Giovanardi che accompagnava i giovani del Servizio Civile ha descritto nel suo saluto al Papa questa realtà come un “piccolo grande esercito di pace”. La “volontà’ di mettersi al servizio del prossimo accomuna fortemente - ha speiagto - il servizio civile ai valori cristiani, che sono testimoniati oggi nel mondo da 16 mila missionari italiani, che non fanno polemiche ma dedicano la loro esistenza al servizio dei più poveri e dei più emarginati”. “Nato da queste forte radici, esiste dunque oggi un altro piccolo grande esercito di pace, costituito da ragazze e ragazzi e da molti enti pubblici e privati presso i quali sono impiegati”, ha concluso il sottosegretario indicando la “difesa non armata dei valori della patria” la funzione del servizio civile.