lunedì 4 maggio 2009

Il Papa in Terra Santa. Il portavoce vaticano illustra il pellegrinaggio: coraggioso atto di speranza e di fiducia. Nessuna improvvisata in Iraq

“Un coraggioso atto di speranza e fiducia ed una bella testimonianza di impegno a portare pace e riconciliazione anche in una situazione difficile”. Così il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi (nella foto con Benedetto XVI), ha definito il pellegrinaggio che il Papa si appresta a compiere, dall’8 a 15 maggio, in Giordania, Israele e Territori palestinesi. In un briefing, svoltosi questa mattina con i giornalisti, padre Lombardi ha passato in rassegna il programma del viaggio che ha detto, “si svolge in un contesto non facile per la serenità dell’ambiente” e che giunge “dopo un conflitto, quello di Gaza, con tensioni tra Hamas e Fatah e con un nuovo governo israeliano. Sarà un pellegrinaggio di riconciliazione e di pace per tutti i popoli, una conferma ed un incoraggiamento per i cristiani di Terra Santa”. Secondo quanto riferito dal portavoce vaticano nel corso della tappa in Giordania “è lecito attendersi dal Papa qualche cenno ai rifugiati iracheni nel regno hashemita, tra i quali molti cristiani, anche se nel programma non è inserito, almeno fino ad ora, un incontro specifico con qualche loro rappresentante”. “Nella sua visita al memoriale dello Yad Vashem – ha proseguito padre Lombardi - Benedetto XVI ascolterà anche la testimonianza di 6 sopravvissuti all’Olocausto. Nella tappa a Betlemme del 13 maggio è inserito un incontro con una delegazione di palestinesi di Gaza e della West Bank”. “Il Papa terrà tutti i suoi discorsi in lingua inglese – ha spiegato il direttore della Sala Stampa - mentre i rabbini di Gerusalemme useranno l’ebraico. Nella sua tappa al Muro Occidentale, infine, è previsto che il Papa lasci un messaggio nelle fessure del Muro” così come fece Giovanni Paolo II nel 2000. Tra i dettagli del programma resi noti da Lombardi, la probabile presenza di cristiani della Cisgiordania nella messa che il Papa celebrerà a Nazareth, in Galilea. "Il Papa darà loro il benvenuto anche in arabo", afferma il gesuita. Nel corso del viaggio - che toccherà anche luoghi-simbolo della shoah come il memoriale dello Yad Vashem in Israle - non è previsto che il Papa parli nella sua lingua madre, il tedesco. "I discorsi saranno tutti in inglese", afferma il gesuita. Padre Lombardi smentisce, poi, l'allarme emerso di recente sui quotidiani israeliani circa la sicurezza della 'papamobile' per l'incolumità del Papa a Nazareth. "Tra i fedeli si muoverà in 'papamobile' per poterli salutare", afferma. Se a Nazaret dovrebbero accorrere 20 mila pellegrini, ad Amman, in Giordania, sono previsti circa 35 mila fedeli mentre circa 7 mila sono attesi alla Messa all'aperto che - a differenza di Papa Wojtyla - celebrerà al Josafat Valley di Gerusalemme. Una folla di pellegrini, ancorché contenuta, è attesa anche per la visita che Papa Ratzinger compirà al Santo sepolcro di Gerusalemme, l'ultimo giorno, e che potrebbe concludersi con una passeggiata fino al Golgota, dove fu crocifisso Gesù. Ad accompagnare il Papa saranno, oltre al segretario di Stato card. Tarcisio Bertone e il Sostituto alla Segreteria di Stato Fernando Filoni, i cardinali responsabili delle Chiese orientali, Leonardo Sandri, dei rapporti con l'ebraismo, Walter Kasper, e del dialogo interreligioso, Jean-Louis Tauran. Il Papa troverà ad accoglierlo anche i cardinali John Patrick Foley, Gran Maestro dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, e Ennio Antonelli, presidente del Pontificio consiglio per la Famiglia, che lì presiederà le cerimonie conclusive per l'anno dedicato dalla Chiesa locale alla famiglia. Il Papa incontrerà poi a Betlemme anche i presidenti dei vescovi svizzeri e tedeschi, Kurt Koch e Robert Zoellitsch, quando visiterà il Caritas Baby Hospital che da quegli episcopati è finanziato. Il Papa non si recherà in Iraq nel corso del mese di maggio, come sostiene il giornale di stato iracheno al Sabah: la smentita è arrivata dal direttore della sala stampa vaticana. "Non mi sembra serio", ha affermato. "Non mi aspetto improvvisate, il programma è già definito".

Il Papa in Terra Santa. Con 'Mosaico' da giovedì l'approfondimento sul pellegrinaggio di Benedetto XVI

Si avvicina la data del pellegrinaggio in Terra Santa di Benedetto XVI, che avverrà tra l’8 e il 15 maggio. Un viaggio che si rivela denso di significati spirituali per il messaggio di speranza portato ai cristiani che vivono in quei luoghi santi spesso tormentati da contrasti e conflitti. La trasmissione di approfondimento religioso di Sat2000, "Mosaico", ne parlerà giovedì 7, vigilia della partenza del Papa, alle ore 17.30 con Vincenzo Buonuomo, docente di diritto Internazionale e di Organizzazione Internazionale presso la Pontificia Università Lateranense e Alessandro Corneli, docente di Storia delle relazioni internazionali e geopolitica presso la Scuola di specializzazione in giornalismo della Luiss-Guido Carli di Roma. Da venerdì la trasmissione sarà dedicata al viaggio del Papa con collegamenti in diretta da Israele, analisi, commenti e ospiti in studio.

Il Papa: la fame nel mondo una vergognosa tragedia. Diritto alla vita e libertà religiosa al centro dei diritti umani

E' "una vergognosa tragedia" che un quinto dell'umanità continui a soffrire la fame: è quanto ha affermato Benedetto XVI, ricevendo oggi in udienza la Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, guidata dall'ex ambasciatrice statunitense presso la Santa Sede, Mary Ann Glendon. In un discorso dedicato alla difesa dei diritti umani, il Papa ha parlato dell' "evidente contrasto tra un giusto riconoscimento dei diritti e un ingiusto accesso ai mezzi per raggiungere questi diritti". "Per i cristiani che regolarmente chiedono a Dio 'di darci il nostro pane quotidiano', è una vergognosa tragedia che un quinto dell'umanità continui a soffrire ancora la fame. Per assicurare le necessarie scorte di cibo, come anche la tutela delle risorse idriche e energetiche, è necessario - ha proseguito Benedetto XVI - che tutti i leader internazionali collaborino con prontezza e buona fede, nel rispetto della legge naturale e nella promozione della solidarietà e della sussidiaretà con le regioni e i popoli più deboli del pianeta". Solo così - ha concluso - si può costruire la "più efficace strategia per eliminare le ineguaglianze sociali tra i paesi e le società e per accrescere la sicurezza globale". Tra i "problemi sociali più critici" degli ultimi decenni, Benedetto XVI ha citato "la crescente consapevolezza - che è in parte cresciuta con la globalizzazione e con l'attuale crisi economica - di un evidente contrasto tra l'attribuzione equa di diritti e l'ineguale accesso ai mezzi per ottenere tali diritti". Di qui la necessità di "un adeguato approvvigionamento di cibo" e della "protezione delle risorse vitali come l'acqua e l'energia, additate da Benedetto XVI come priorità per la comunità internazionale". Per Papa Ratzinger anche se i diritti umani non sono "verità di fede" essi "trovano la loro radice ultima nella partecipazione di Dio, che ha creato ogni essere umano con intelligenza e libertà". "Se questa solida base etica viene ignorata - ha ammonito il Pontefice - i diritti umani rimangono fragili poichè vengono privati del loro solido fondamento". "Difendere e promuovere questi diritti umani non negoziabili": questo il compito assegnato dal Papa, attraverso una "testimonianza credibile e convincente", partendo dalla consapevolezza che "la dignità della persona umana e dei diritti umani" è la "questione centrale" del nostro tempo, e può diventare "un punto di incontro tra la dottrina della Chiesa e la società contemporanea". Per il Papa, inoltre, occorre "spiegare e promuovere la dottrina sociale della Chiesa negli ambiti della legge, dell'economia, della politica e delle altre scienze sociali", in modo da "continuare ad attestare la permanente pertinenza dell'insegnamento sociale della Chiesa in un mondo in rapida evoluzione".

Il Papa in Terra Santa. Il presidente Peres vorrebbe cedere alla Santa Sede sei luoghi sacri della cristianità. Ma il ministro del Turismo frena

A meno di una settimana dall'inizio del pellegrinaggio in Terra Santa del Papa la stampa israeliana rivela che il presidente israeliano Shimon Peres sta facendo pressione sul governo per cedere al Vaticano il controllo di sei siti acri. Tra questi, scrive Haaretz, la Basilica dell'Annunciazione a Nazareth, l'orto del Getsemani e il Cenacolo a Gerusalemme (foto), il monte Tabor e la Chiesa della Moltiplicazione sulle coste del lago di Tiberiade. Peres ha chiesto al ministro dell'Interno Eli Yishai di compiere questo passo. Il collega del Turismo, Stas Misezhnikov, esponente della destra laica di Yisrael Beiteinu, si è di fatto opposto: "Se fossimo certo che questo grande regalo portasse milioni di pellegrini cristiani penso che sarebbe il caso di pensarci. Ma fino a quando non ne saremo certi perchè dovremmo farlo?", si è chiesto il ministro che è anche responsabile del viaggio di Benedetto XVI.

Il Papa in Terra Santa. Mons. Franco: la figura di Pio XII non sarà nell'agenda del viaggio

La controversia sul ruolo di Pio XII negli anni dell'Olocausto "non sarà in agenda" nel pellegrinaggio che Papa Benedetto XVI compirà in Terra Santa dall'8 al 15 maggio. Lo ha affermato oggi durante un incontro con i giornalisti a Gerusalemme il nunzio apostolico, mons. Antonio Franco, ribadendo d'altra parte che il Pontefice si recherà allo Yad Vashem, il memoriale della Shoah, per "rendere omaggio alle vittime" dello sterminio nazista. "Il Santo Padre compirà una visita al memoriale dello Yad Vashem per rendere omaggio alle vittime e naturalmente ribadire la condanna di quanto accadde", ha detto mons. Franco, confermando che non è prevista invece una sosta nell'annesso museo storico, laddove è affissa la contestata targa sui “silenzi” imputati a Pio XII. Sosta di cui peraltro "non si è mai discusso - ha notato - né per la visita di Benedetto XVI né per quella del 2000 di Giovanni Paolo II". Il presule ha poi sottolineato che la Chiesa cattolica è impegnata "a svolgere un lavoro di ricerca congiunto" con gli studiosi dello Yad Vashem su Papa Pacelli. L'obiettivo - ha spiegato - è quello di «studiare insieme i documenti» per giungere a "un approccio comune su questioni complesse di un'epoca storica difficile". Un obiettivo non di breve termine, ha lasciato capire, assicurando tuttavia che la Santa Sede negli ultimi mesi "ha accelerato l'attività di catalogazione dei documenti" ancora classificati su Pio XII, in vista di quell'apertura piena degli archivi che molti storici - e lo Yad Vashem - sollecitano.

Secondo fonti del Parlamento di Baghdad il Papa potrebbe recarsi in Iraq nella seconda metà di maggio. Il nunzio: non ho nessuna informazione

Secondo fonti parlamentari irachene, definite "ben informate" dal giornale di stato al Sabah, ci sarebbero "alte probabilità" che il Papa Benedetto XVI visiti l'Iraq verso la metà di questo mese. A quattro giorni dalla partenza del Pontefice per la Terra Santa, le stesse fonti del giornale che non vengono nominate, spiegano che il "Vaticano sta studiando l'invito ufficiale del presidente iracheno, Jalal Talabni e del premier Nouri al Maliki, rivolto alla Santa sede "di visitare l'Iraq per conoscere la situazione sul terreno, soprattutto quella della comunità cristiana". "Se il Vaticano decide di si, - hanno precisato le fonti del giornale - la visita avverrà dopo la seconda metà del corrente mese". Il quotidiano iracheno, non parla della capitale, Baghdad, come meta dell'eventuale visita, ma si riferisce genericamente all'Iraq. “Non so nulla a riguardo. Non ho nessuna informazione”. Così mons. Francis A. Chullikat, nunzio apostolico in Giordania e Iraq, commenta all'agenzia SIR la notizia. “Qualcuno avrà sentito qualcosa – aggiunge il nunzio – ma basta dire che quando ci sono notizie di questo tipo la Santa Sede le pubblica in anticipo, almeno due mesi prima. A quanto ne so io non c’è nessun programma del genere”. “E’ invece confermato – conclude - l’incontro di Benedetto XVI con una delegazione ufficiale di vescovi caldei, guidata dal Patriarca Delly, che avverrà ad Amman, in occasione del viaggio apostolico che comincia venerdì”.

Il Papa in Terra Santa. Tutte le dirette televisive

Questo è il calendario completo delle dirette tv del Pellegrinaggio di Papa Benedetto XVI in Terra Santa. Sat2000 (SKY canale 801) e Telepace (SKY canale 802) trasmetteranno tutti gli atti e gli eventi, grazie al Centro Televisivo Vaticano. Rai Uno e Rai Due trasmetteranno gli eventi più importanti.

Venerdì 8 maggio
ore 13.30 CERIMONIA DI BENVENUTO IN GIORDANIA diretta anche su Rai Due

ore 14.30 VISITA AL CENTRO "REGINA PACIS"

ore 16.40 VISITA DI CORTESIA ALLE LORO MAESTÀ IL RE E LA REGINA DI GIORDANIA

Sabato 9 maggio
ore 8.15 VISITA ALL’ANTICA BASILICA DEL MEMORIALE DI MOSÈ diretta anche su Rai Due


ore 9.30 BENEDIZIONE DELLA PRIMA PIETRA DELL’UNIVERSITÀ DI MADABA DEL PATRIARCATO LATINO

ore 10.30 VISITA AL MUSEO ASCEMITA E ALLA MOSCHEA AL-HUSSEIN BIN-TALAL E INCONTRO CON I CAPI RELIGIOSI MUSULMANI, CON IL CORPO DIPLOMATICO E CON I RETTORI DELLE UNIVERSITÀ GIORDANE diretta su Rai Uno dalle 10.25


ore 16.30 CELEBRAZIONE DEI VESPRI CON I SACERDOTI, I RELIGIOSI E LE RELIGIOSE, I SEMINARISTI E I MOVIMENTI ECCLESIALI

Domenica 10 maggio
ore 8.30 SANTA MESSA E RECITA DEL REGINA CAELI diretta su Rai Uno dalle 8.55

ore 16.30 VISITA A BETHANY BEYOND THE JORDAN - SITO DEL BATTESIMO E BENEDIZIONE DELLE PRIME PIETRE DELLE CHIESE DEI LATINI E DEI GRECO-MELKITI

Lunedì 11 maggio
ore 9.00 CERIMONIA DI CONGEDO DALLA GIORDANIA

ore 10.00 CERIMONIA DI BENVENUTO IN ISRAELE diretta anche su Rai Uno

ore 15.15 VISITA DI CORTESIA AL PRESIDENTE DELLO STATO DI ISRAELE

ore 16.45 VISITA AL MEMORIALE DI YAD VASHEM diretta su Rai Uno dalle 16.40

ore 17.45 INCONTRO CON ORGANIZZAZIONI PER IL DIALOGO INTERRELIGIOSO

Martedì 12 maggio

ore 9.00 VISITA AL MURO OCCIDENTALE DI GERUSALEMME diretta anche su Rai Uno

ore 9.45 VISITA DI CORTESIA AI DUE GRAN RABBINI DI GERUSALEMME

ore 10.50 PREGHIERA DEL REGINA CAELI CON GLI ORDINARI DI TERRA SANTA

ore 11.30 BREVE VISITA ALLA CONCATTEDRALE DEI LATINI

ore 15.15 SANTA MESSA A GERUSALEMME

Mercoledì 13 maggio
ore 8.00 CERIMONIA DI BENVENUTO A BETLEMME diretta anche su Rai Uno

ore 9.00 SANTA MESSA diretta su Rai Uno dalle 8.55

ore 15.45 VISITA ALL’AIDA REFUGEE CAMP diretta anche su Rai Uno

Giovedì 14 maggio
ore 9.00 SANTA MESSA A NAZARET diretta su Rai Due dalle 8.50

ore 15.30 SALUTO AI CAPI RELIGIOSI DELLA GALILEA E VISITA ALLA GROTTA DELL’ANNUNCIAZIONE

ore 16.30 CELEBRAZIONE DEI VESPRI CON I VESCOVI, I SACERDOTI, I RELIGIOSI E LE RELIGIOSE, I MOVIMENTI ECCLESIALI E GLI OPERATORI PASTORALI DELLA GALILEA

Venerdì 15 maggio
ore 9.15 VISITA AL SANTO SEPOLCRO diretta su Rai Uno dalle 9.00

ore 12.30 CERIMONIA DI CONGEDO DA ISRAELE

Il Papa in Terra Santa. Si chiamerà 'Benedetto XVI' una nuova specie di grano in Israele

Sarà chiamata 'Benedetto XVI' una nuova specie di grano messa a punto in Israele da un'equipe di scienziati dell'Istituto di ricerca agricola Volcani, guidati dal dott. Uri Kushnir. Lo afferma il quotidiano Maariv secondo cui la sua presentazione avverrà la settimana prossima in occasione dell'incontro a Gerusalemme fra il capo dello Stato Shimon Peres ed il Pontefice. Questa nuova specie di grano, che sarà presto introdotta nel mercato israeliano, è caratterizzata da spighe alte fino a un metro, dotate di grande potere nutritivo, e particolarmente resistenti alle malattie. Con la 'farina Benedetto XVI' saranno in futuro prodotte pagnotte destinate in particolare ai pellegrini cristiani in visita nella Terra Santa.