lunedì 28 settembre 2009

Il Papa lascia la Repubblica Ceca: aperti alla bellezza della verità per costruire un mondo che rifletta la bellezza divina. Dio benedica tutti voi!

"Dio benedica la Repubblica Ceca! Il Bambino Gesù di Praga continui a ispirare e guidare Lei e tutte le famiglie della Nazione. Dio benedica tutti voi". E' il saluto del Papa all'ex Paese sovietico, nell'ultimo discorso in terra ceca, all'aeroporto di Praga, in occasione della cerimonia di congedo. "Desidero ringraziarvi per la vostra generosa ospitalità durante la mia breve permanenza in questo splendido Paese", ha detto Benedetto XVI salutando il presidente della Repubblica, Vlacav Klaus. "La Chiesa in questo Paese - ha aggiunto - è stata veramente benedetta con una straordinaria schiera di missionari e di martiri, come anche di santi contemplativi". Il Pontefice si è detto ''particolarmente felice'' dell'incontro avuto questa mattina con i giovani nella cittadina di Stara' Boleslav, e li ha incoraggiati ''a costruire sulle migliori tradizioni del passato di questa nazione, in particolar modo sulla eredità cristiana''. ''Secondo un detto attribuito a Franz Kafka - ha quindi aggiunto -, 'Chi mantiene la capacità di vedere la bellezza non invecchia mai'. Se i nostri occhi rimangono aperti alla bellezza della creazione di Dio e le nostre menti alla bellezza della sua verità, allora possiamo davvero sperare di rimanere giovani e di costruire un mondo che rifletta qualcosa della bellezza divina, in modo da offrire ispirazione alle future generazioni per fare altrettanto''. Nel suo discorso, il Pontefice ha toccato brevemente tutti i temi sollevati durante il viaggio, soffermandosi in particolare sull'incontro ecumenico di ieri pomeriggio nel palazzo dell'Arcivescovado di Praga. Un incontro, ha spiegato Papa Ratzinger, che ''ha confermato l'importanza del dialogo ecumenico in questa terra che ha assai sofferto per le conseguenze della divisione religiosa al tempo della guerra dei Trent'anni''. ''Molto - ha aggiunto - è già stato fatto per sanare le ferite del passato, e sono stati intrapresi dei passi decisivi sul cammino della riconciliazione e della verità in Cristo''.
Il presidente Klaus salutando il Papa prima della sua partenza per Roma lo ha ringranziato per "la visita memorabile", per l'invito "alla mutua comprensione, alla tolleranza, alla pace" ma anche per "il coraggio nell'esprimere posizioni che non sono sempre political correct e condivise da tutti, il suo fermo impegno - ha aggiunto- in favore del rispetto delle idee e dei principi fondamentali della nostra civiltà e della cristianità".
Dopo la cerimonia di congedo, lo scambio di saluti con il presidente e le rispettive delegazioni, l'aereo con a bordo Benedetto XVI, il seguito papale e i giornalisti, ha lasciato l'aeroporto internazionale di Praga per fare rientro a Roma. L'airbus della Repubblica Ceca è atterrato all'aeroporto di Ciampino alle 19.36. All'arrivo il Papa è stato accolto, a nome del Governo, dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta. Benedetto XVI, sceso di buon passo dalla scaletta dell'aereo, dove erano presenti anche alti prelati, ha scambiato alcune cordiali battute sotto il velivolo con Letta che lo ha accompagnato all'auto che lo attendeva a pochi metri sulla piazzola di sosta. L'auto, una berlina nera del Vaticano, ha lasciato lo scalo romano poco prima delle 19.45, diretta al Palazzo Apostolico di Castelgandolfo; qui il Papa ultimerà il suo periodo di riposo estivo. Il rientro in Vaticano è previsto per la fine della settimana.

Apcom, Asca, L'Unione Sarda.it


La simpatica curiosità del viaggio nella Repubblica Ceca: il piccolo ragno 'in pellegrinaggio' sulla veste di Papa Benedetto

Non è certo passato inosservato: un grosso ragno è apparso sabato sulla veste bianca di Papa Benedetto XVI durante il suo discorso davanti a circa 1000 alti rappresentanti ed autorità politiche e civili nel Castello di Praga. Se il presidente americano Barack Obama aveva la sua mosca, Joseph Ratzinger ora ha il suo ragno. Che, a quanto evidenziano le immagini, sembra non lo abbia disturbato affatto. L'aracnide era però ben visibile dai giornalisti che seguivano il discorso su un grande schermo. L'insetto, prima di sparire per un attimo dalla visuale, si è arrampicato velocemente fin dietro il capo di Benedetto XVI, per poi ricomparire nuovamente sulla parte destra del viso del Pontefice. Il ragno non lo ha lasciato un attimo: mentre Benedetto XVI lasciava la sala medievale del castello era ancora aggrappato al vestito. Sul web è già boom di clic per la curiosa sequenza video. I media cechi, ma anche quelli internazionali come la BBC, hanno dato ampio spazio al ragno "andato in pellegrinaggio" sul Papa; tanto quanto il discorso e le reazioni. Il Papa non si è fatto disturbare dall'ospite indesiderato, ha scritto il quotidiano MF Dnes. "Milioni di fedeli sognano una simile esperienza: un contatto personale con Papa Benedetto XVI", ha riportato invece l'emittente all news del Paese CT 24 sulla sua pagina web.

CNR Media.com

Spider bugs Pope - il video da YouTube

Gian Maria Vian: il viaggio del Papa esempio del giusto dialogo tra credenti e non credenti. Ha mostrato il volto autentico di Benedetto XVI

Il viaggio di Papa Benedetto XVI nella Repubblica Ceca, ''uno dei Paesi europei più largamente secolarizzati'', resta un esempio di ciò che deve diventare il giusto dialogo tra credenti e non credenti nella società. E' quanto scrive in un editoriale il direttore de L'Osservatore Romano Gian Maria Vian, che sottolinea come questo clima manifesti, invece, ''quale debba essere il confronto tra credenti e non credenti: nel rispetto reciproco - sottolinea Vian a conclusione del viaggio papale - e nella ricerca del bene comune e della verità''. Un dialogo fecondo che spinse quel Paese alla ''rivoluzione di velluto'', scrive il direttore del quotidiano della Santa Sede, che portò alla caduta di una ''dittatura fondata sulla menzogna'', ma che può ripetersi per fronteggiare i guasti che ''materialismo e relativismo continuano a fare''. Un'atteggiamento di dialogo e rispetto, con Benedetto XVI ''che ha riconosciuto esplicitamente il ruolo dei movimenti intellettuali e studenteschi nella liberazione dal comunismo''. Riferendosi all’incontro con i docenti dell’ “antichissima università Carlo”, Vian precisa che “qui, dove circa i tre quarti del corpo docente e degli studenti si dichiarano agnostici se non atei, il consenso e il calore manifestati a Benedetto XVI (..) hanno richiamato, per contrasto, l'episodio d'intolleranza che costrinse il Papa a rinunciare alla visita all'università romana della Sapienza. Manifestando invece quale debba essere il confronto tra credenti e non credenti: nel rispetto reciproco e nella ricerca del bene comune e della verità”. “La visita del successore di Pietro nelle terre di Boemia e di Moravia è stato un viaggio compiuto con le braccia aperte. Che una volta di più hanno mostrato il volto più gentile e autentico di Benedetto XVI”. “Il viaggio papale è stato reso ancora più significativo dalla voluta coincidenza con l'anniversario della ‘rivoluzione di velluto’ e del pacifico rivolgimento che vent'anni fa misero fine all'oppressione del comunismo nella maggior parte dell'Europa centrale e orientale – sottolinea il direttore -. I discorsi al popolo ceco di Benedetto XVI, incentrati principalmente sul concetto di verità (..) sono stati rivolti idealmente ai Paesi che hanno sofferto per il totalitarismo ateo”.

Asca, SIR

Il card. Dziwisz: Benedetto XVI come un profeta dice all'Europa di non abbandonare le radici dalle quali è cresciuta per un futuro incerto

La Chiesa si trova oggi ad affrontare un ''oppositore'' meno chiaro ma ''molto più pericoloso'' dei regimi comunisti dell'Europa Orientale: lo dice il card. Stanislao Dziwisz, arcivescovo di Cracovia, in un'intervista a SKYTg24. Commentando il viaggio che si conclude oggi di Papa Benedetto XVI nella Repubblica Ceca, a vent'anni dalla 'rivoluzione di velluto', il card. Dziwisz mette in guardia l'Europa: ''Penso che questo momento sia più difficile di prima''. Per il nostro Continente, ''è un momento cruciale per il futuro del nostro continente'', a cui Papa Ratzinger ''parla come un profeta e dice all'Europa di non sbagliare, non abbandonare le radici dalle quali sei cresciuta'', ''perchè un albero senza radici muore. Se l'Europa abbandona queste radici, il futuro è incerto''. Per il card. Dziwisz, il viaggio del Papa ''darà un grande incoraggiamento alla Chiesa, ai vescovi, ai credenti''. ''La Chiesa Cattolica qui - aggiunge - è una minoranza. Perciò il Papa ha incoraggiato i cattolici di tutta la Boemia ma non solamente loro, anche tutti quelli dei paesi vicini alla Repubblica Ceca''. ''Certamente - prosegue - dopo questa visita il Paese sarà diverso". ''Tante dittature - osserva ancora il cardinale - sono cadute, ma anche muri. Ha cominciato con il viaggio in Polonia, e da li è cominciato il cambiamento. E anche quel grido che ha lanciato Giovanni Paolo II, che il futuro non appartiene al marxismo, alla Lotta di Classe. Il futuro appartiene ai diritti umani, appartiene alla solidarietà. Amore, non lotta''. ''Questa visita di Papa Ratzinger - conclude - è il seguito di tutto un grande processo, di uno sviluppo. Penso che questa aiuterà la Chiesa e anche il Paese''.

Asca

L'agenzia 'SIR': un viaggio alla ricerca e per la costruzione dell'Europa come 'patria spirituale' in cui il cristianesimo ha un ruolo fondamentale

''Il breve ed intenso viaggio del Papa nella Repubblica Ceca, a vent'anni dalla caduta del muro e dei regimi comunisti, è stato anche un viaggio alla ricerca e per la costruzione dell'Europa. Un'Europa che non è espressione geografica o politica, ma una 'casa', una 'patria spirituale', in cui il cristianesimo ha giocato e continua a giocare un ruolo fondamentale 'per la formazione della coscienza di ogni generazione e per la promozione di un consenso etico di fondo'''. E' il bilancio tratto dall'agenzia SIR nella sua Nota settimanale dedicata al viaggio di Benedetto XVI nella Repubblica Ceca. ''Queste - prosegue la nota - sono le 'radici cristiane', di cui tanto si è parlato e su cui Benedetto XVI rilancia. Il totalitarismo comunista ha lasciato macerie, con 'la riduttiva ideologia del materialismo, la repressione della religione e l'oppressione dello spirito umano. Nel 1989, tuttavia, il mondo è stato testimone in maniera drammatica del rovesciamento di una ideologia totalitaria fallita e del trionfo dello spirito umano', ha detto incontrandogli intellettuali''. ''Si apre uno spazio di confronto - conclude il SIR - di competizione: 'in questo senso la Chiesa Cattolica deve comprendersi come minoranza creativa che ha un'eredità di valori che non sono cose del passato, ma sono una realtà molto viva ed attuale'''.

Asca

Il Papa ai giovani: Gesù viene incontro alla vostra aspirazione alla felicità. Siate messaggeri della speranza che la Chiesa ha su di voi

''Grazie per questa vostra presenza, che mi fa sentire l'entusiasmo e la generosità che sono propri della giovinezza. Con voi anche il Papa si sente giovane!''. Al termine della Santa Messa alla Spianata sulla via di Melnik a Stará Boleslav, Benedetto XVI ha rivolto un messaggio ai giovani. ''Cari amici - ha detto il Pontefice ai giovani arrivati non solo dalla Repubblica Ceca ma anche dalla Slovacchia, dalla Germania e dall'Austria -, non è difficile costatare che in ogni giovane c'è un'aspirazione alla felicità, talvolta mescolata ad un senso di inquietudine; un'aspirazione che spesso però l'attuale società dei consumi sfrutta in modo falso e alienante. Occorre invece valutare seriamente l'anelito alla felicità che esige una risposta vera ed esaustiva". ''Nella vostra età infatti si compiono le prime grandi scelte, capaci di orientare la vita verso il bene o verso il male''. ''Purtroppo - ha osservato Papa Ratzinger - non sono pochi i vostri coetanei che si lasciano attrarre da illusori miraggi di paradisi artificiali per ritrovarsi poi in una triste solitudine''. "Ci sono però anche tanti ragazzi e ragazze - ha continuato - che vogliono trasformare la dottrina nell'azione per dare un senso pieno alla loro vita". "Voi, cari giovani - ha proseguito Benedetto XVI - siete la speranza della Chiesa. Essa attende che voi vi facciate messaggeri della speranza, com'è avvenuto l'anno scorso, in Australia, per la Giornata Mondiale della Gioventù, grande manifestazione di fede giovanile, che ho potuto vivere personalmente e alla quale alcuni di voi hanno preso parte". Il Papa ha invitato tutti “a guardare all’esperienza di Sant’Agostino, il quale diceva che il cuore di ogni persona è inquieto fino a quando non trova ciò che veramente cerca. Ed egli scoprì che solo Gesù Cristo era la risposta soddisfacente al desiderio, suo e di ogni uomo, di una vita felice, piena di significato e di valore. Come ha fatto con Agostino, il Signore viene incontro a ciascuno di voi”, “bussa alla porta della vostra libertà e chiede di essere accolto come amico” perché “quando il cuore di un giovane si apre ai suoi divini disegni, non fa troppa fatica a riconoscere e seguire la sua voce”. Nasce così l’esigenza di considerare “seriamente la chiamata divina a costituire una famiglia cristiana” dal momento che “la società ha bisogno di famiglie cristiane, di famiglie sante”. Se invece il Signore “chiama a seguirlo nel sacerdozio ministeriale o nella vita consacrata”, ha proseguito il Santo Padre, non bisogna esitare “a rispondere al suo invito” perché “la Chiesa, anche in questo Paese, ha bisogno di numerosi e santi sacerdoti e di persone totalmente consacrate al servizio di Cristo, Speranza del mondo”. E proprio Il Papa ha dato appuntamento alla GMG di Madrid, nell'agosto 2011. "Vi invito fin da ora a questo grande raduno dei giovani con Cristo nella Chiesa".

Messa a Stará Boleslav. Il Papa: c'è bisogno nella società di persone 'credenti' e 'credibili' che ricerchino il bene comune e la volontà divina

Giro in papamobile e bagno di folla per Papa Benedetto XVI a Starà Boleslav, a 35 chilometri da Praga, prima di presiedere la Santa Messa nella memoria liturgica di San Venceslao, Patrono della nazione. Ad accoglierlo, con grande entusiasmo, tra canti e cori, oltre al presidente della Repubblica Vlacav Klaus e la moglie Livia Klausova, c'erano circa 40mila giovani che fin da ieri sera si sono radunati nella spianata di Melnik, quasi una Giornata Nazionale della Gioventù. Non c'erano solo giovani cechi ma anche polacchi, tedeschi, slovacchi. Il palco allestito per la celebrazione è composto da tre parti coperte, una centrale e due laterali, una per l'orchestra e due per il coro. Le decorazioni del palco riprendevano i colori tradizionali di San Venceslao, il rosso e il bianco. L'altare è decorato con l'aquila del Santo mentre sull'ambone è scritta una parte della preghiera 'non lasciarci perire'. A concelebrare con il Pontefice c'erano, tra gli altri, il cardinale gesuita Tomas Spidlik, biblista nato nella Repubblica Ceca, e l'arcivescovo di Varsavia, card. Stanislaw Dziwisz, insieme a 2 vescovi tedeschi, tre austriaci e tre slovacchi.
"Chi ha negato e continua a negare Dio e, di conseguenza non rispetta l'uomo, sembra avere vita facile e conseguire un successo materiale. Ma basta scrostare la superficie per costatare che, in queste persone, c'è tristezza e insoddisfazione". Il Papa è tornato nell'omelia a ribadire con forza che "negare Dio" dalla propria vita porta solo a "insoddisfazione". La storia dimostra che escludere Dio dalla propria vita porta solo al fallimento.
“Ai nostri giorni la santità è ancora attuale” o “non è piuttosto un tema poco attraente ed importante?” si è domandato il Papa. "Il secolo passato", ha osservato Benedetto XVI, "ha visto cadere non pochi potenti, che parevano giunti ad altezze quasi irrangiungibili. All'improvviso - ha proseguito Papa Ratzinger - si sono ritrovati privi del loro potere". Inoltre, ha aggiunto il Papa, “il valore autentico dell’esistenza umana non è commisurato solo su beni terreni e interessi passeggeri, perché non sono le realtà materiali ad appagare la sete profonda di senso e di felicità che c’è nel cuore di ogni persona”. "Solo chi conserva nel cuore il santo 'timore di Dio' ha fiducia anche nell'uomo e spende la sua esistenza per costruire un mondo più giusto e fraterno". Il Papa ha ricordato l'esempio del martire San Venceslao. La lezione di vita del Santo “che ebbe il coraggio di anteporre il regno dei cieli al fascino del potere terreno”, ha proseguito il Papa, offre un esempio da imitare per camminare “con passo spedito verso la santità”. “Fedele agli insegnamenti evangelici che gli aveva impartito la santa nonna, la martire Ludmilla”, il giovane sovrano Venceslao “ancor prima di impegnarsi nel costruire una convivenza pacifica all’interno della Patria e con i Paesi confinanti, si adoperò per propagare la fede cristiana, chiamando sacerdoti e costruendo chiese” ed “animato da spirito evangelico giunse a perdonare persino il fratello, che aveva attentato alla sua vita”.
Quello di San Venceslao è un modello difficile da seguire, ha concluso Benedetto XVI, “poiché la fede è sempre esposta a molteplici sfide” ma “quando ci si lascia attrarre da Dio che è Verità, il cammino si fa deciso, perché si sperimenta la forza del suo amore”. "Egli ha versato il sangue sulla vostra Terra - ha detto - e la sua aquila da voi scelta come stemma dell'odierna visita costituisce l'emblema storico della nobile Nazione Ceca. Questo eterno Santo che voi amate chiamare 'eterno' Principe dei Cechi - ha concluso il Pontefice - ci invita a seguire sempre e fedelmente Cristo, ci invita ad essere santi. Egli stesso è modello di santità per tutti, specialmente per quanti guidano le sorti delle comunità e dei popoli". Il cristiano sia "credibile" e "coerente con i principi e la fede che professa". "Non basta infatti apparire buoni ed onesti - ha detto - occorre esserlo realmente. E buono ed onesto è colui che non copre con il suo io la luce di Dio, non mette davanti se stesso, ma lascia trasparire Dio". Da qui l'appello di Benedetto XVI. "C'è oggi bisogno di persone che siano 'credenti' e 'credibili', pronti a diffondere in ogni ambito della società quei principi e ideali cristiani ai quali si ispira la loro azione". "La santità, vocazione universale di tutti i battezzati - ha concluso Papa Ratzinger - spinge a compiere il proprio dovere con fedeltà e coraggio, guardando non al proprio interesse egoistico, bensì al bene comune, e ricercando in ogni momento la volontà divina".

Apcom, Asca, SIR


Visita alla Chiesa di San Venceslao a Stará Boleslav. La preghiera del Papa sulle reliquie del Santo Patrono della Repubblica Ceca

Papa Benedetto XVI è giunto a Stara Boleslav, cittadina ad una trentina di chilometri di Praga, dove si è recato nella Chiesa di San Venceslao per pregare sulle reliquie del Patrono della Repubblica Ceca. San Venceslao, re di Boemia, considerato un modello di monarca cristiano, buono e retto, venne ucciso nel 935 dal fratello Boleslav che voleva impossessarsi del trono. Ogni anno, l'anniversario della sua uccisione è festa nazionale della Repubblica Ceca e moltissime persone si recano a salutare le spoglie del re-santo. Papa Ratzinger è stato accolto dal suono delle campane e da un coro di bambini, accompagnati dall'organo. Al suo arrivo è stato salutato dal Parroco, dal Prevosto, dal Presidente della Regione e dal Sindaco. All’interno della Chiesa erano presenti una ventina di sacerdoti anziani, ospiti della casa della Conferenza Episcopale, con i rispettivi accompagnatori. Dopo un momento di adorazione al Santissimo, il Santo Padre si è recato nella cripta nei pressi del Mausoleo della Nazione Ceca, dove è esposta la reliquia del Santo. Prima di recarsi nella spianata sulla strada di Melnik per la celebrazione della Messa, il Pontefice ha salutato brevemente il gruppo di anziani sacerdoti.

Asca