giovedì 1 luglio 2010

Il Papa nel Regno Unito. Il card. O'Brien: dal viaggio una nuova generazione tragga vitalità e forza nella testimonianza del messaggio evangelico

Dal 16 al 19 settembre Benedetto XVI compirà il viaggio apostolico nel Regno Unito. Giovedì 16, festa di St. Ninian, uno dei primi evangelizzatori della Scozia nel IV secolo, il Papa arriverà a Edimburgo e oggi il presidente della Conferenza Episcopale scozzese, card. Keith O’Brien, esprime l’auspicio che da questo viaggio “una nuova generazione tragga vitalità e forza nella testimonianza del messaggio evangelico”. Quel giorno, assicura il porporato esortando gli scozzesi a partecipare numerosi, sarà un momento “di grande gioia”. Il card. O’Brien ha informato che i vescovi hanno scelto un logo “suggestivo e simbolico” per la tappa papale, opera del designer Gregory Millar. Dopo il suo arrivo il Pontefice verrà accolto dalla regina al Holyrood Palace, e alle 12.30 attraverserà il centro della città in papamobile. Nell’itinerario è compresa anche Princes Street dove nelle ore precedenti si sarà svolta la St. Ninian’s Day Parade. Nel pomeriggio Benedetto XVI si trasferirà a Glasgow e celebrerà la Messa nel Bellahouston Park, dove sono attese 100mila persone. “La visita apostolica – conclude il card. O’Brien - costituisce una rara opportunità per rafforzare la nostra fede e mostrarla agli altri. Un’intera generazione di scozzesi ricorda e trae ancora beneficio da quella del 1982".

SIR

Giornata Mondiale della Gioventù 2011. Aperte da oggi le iscrizioni all'evento: è Benedetto XVI il primo partecipante registrato ufficialmente

E' Benedetto XVI il primo partecipante iscritto alla GMG di Madrid. Il Pontefice ha così di fatto aperto, questa mattina, le iscrizioni alla XXVI Giornata Mondiale della Gioventù. A dare l’annuncio è stato mons. Cesar Franco, Coordinatore generale e vescovo ausiliare di Madrid, che ha ribadito l’importanza che i giovani nell’iscriversi lascino tutte le informazioni richieste al fine di trovare la degna accoglienza. Ci si può iscrivere sul sito ufficiale, www.madrid11.com, 24 ore su 24, attraverso il sistema approntato in cinque lingue e al quale lavorano oltre 100 persone. Secondo il Comitato organizzatore fino ad oggi hanno annunciato la loro intenzione di iscriversi circa 600.000 giovani di Paesi stranieri, 120.000 italiani, 70.000 francesi, 50.000 polacchi e 25.000 americani. I contributi di iscrizione vanno dai 210 euro per pagare la partecipazione anche ad un giovane dai Paesi in via di sviluppo fino a 30 euro. Le iscrizioni riguardano in gran parte i gruppi, circa 125 mila è la stima, con una media di partecipanti di 15-20 persone. Si calcola che i gruppi rappresenteranno l’80% degli iscritti. La registrazione dei giovani è stata classificata secondo criteri temporali, settimana completa o fine settimana, e servizi, vitto e alloggio forniti dall'organizzazione. “La registrazione è importante perché vogliamo trattare bene i giovani - ha sottolineato mons. César Franco, coordinatore generale e vescovo ausiliare di Madrid - e per questo abbiamo bisogno di sapere in quanti verranno e quanti hanno bisogno di alloggio, vitto o spazi culturali per le proprie necessità”. La solidarietà è un altro degli elementi fondamentali dell'iscrizione alla GMG. Ogni partecipante può aggiungere 10 euro o più al suo apporto come contributo al Fondo di Solidarietà. “Le Giornate sono per tutti, non solo per i ricchi - ha aggiunto mons. Franco - Chi ha più possibilità economiche deve aiutare gli altri: la solidarietà è la chiave della GMG”. Tutte le modalità di iscrizione includono assicurazione contro gli incidenti, trasporti pubblici durante la settimana della Gmg, zainetto contente maglietta, cappellino, guida di Madrid e libretto per le cerimonie, ingresso gratuito alle attività culturali e accesso prioritario per i registrati alle zone riservate nelle celebrazioni principali.

SIR, Radio Vaticana

L'avvocato americano della Santa Sede: la responsabilità del prete pedofilo ricade sull'ordine religioso che ha controllato le sue attività

L'avvocato della Santa Sede negli Stati Uniti, Jeffrey Lena, contesta l'idea che possano essere chiamati a deporre in tribunale, con l'accusa di copertura della pedofilia, il Papa, il card. Bertone e il card. Sodano, come sostenuto dall'avvocato delle vittime Jeff Anderson. "Queste notizie sono tutte assolutamente prive di fondamento", afferma l'avvocato ai microfoni di Radio Vaticana. "Non ho nessun dubbio in merito al fatto che ci sarà un tentativo in tal senso; credo che l'avvocato della controparte sia interessato a fare questo passo. Ma la legge li tutela". Quanto al caso di un sacerdote pedofilo in esame in una corte dell'Oregon, "l'avvocato della parte offesa ha sostenuto sui giornali che dal momento che questo prete era andato in Irlanda e vi era tornato, in qualche modo si è trattato di un trasferimento internazionale e che quindi la Santa Sede era per forza coinvolta", ma "la responsabilità per i danni procurati da questa sofferenza, che è giusto siano pagati, ricade sull'Ordine religioso che lo controllava, che controllava le sue attività e che lo ha trasferito".

I vescovi belgi: sugli abusi una concertazione costruttiva tra le autorità competenti senza il rischio di compromettere la fiducia delle vittime

“Una concertazione costruttiva tra le autorità competenti”: è l’auspicio dei vescovi del Belgio dopo le dimissioni, già annunciate ma presentate ufficialmente oggi, del presidente della Commissione indipendente di inchiesta sugli abusi sessuali istituita dalla Chiesa locale, Peter Adrianssens, e di tutti i suoi membri a seguito delle perquisizioni della Polizia, lo scorso 24 giugno, nella sede dell’arcivescovado di Malines-Bruxelles. “I vescovi – afferma in una nota mons. Guy Harpigny, vescovo di Tournai e delegato per i rapporti con la Commissione - non contestano il diritto delle autorità giudiziarie di condurre una perquisizione, se il diritto è esercitato nel quadro giuridico previsto, sulla base di legittimi e specifici indizi, utilizzando strumenti proporzionati”. Essi tuttavia “esprimono rincrescimento per le modalità con le quali si è proceduto nei locali della Commissione”. “Requisendo tutti i dossier sulle vittime” si è impedito ad essa “di proseguire nella sua delicata ma salutare missione”. Di qui l’auspicio del presule di “una concertazione costruttiva tra le autorità competenti, che permetta di valutare se tale missione possa proseguire in una forma o nell’altra, senza il rischio di compromettere una volta di più la fiducia delle vittime”. Da mons. Harpigny, a nome dei vescovi del Belgio, il “rispetto e la comprensione” per chi “ha trovato il coraggio di confidare le proprie ferite alla Commissione”, e il ringraziamento “dal profondo del cuore” al presidente e ai membri di quest’ultima “per la generosità e l’impegno mostrati. A fronte delle numerose denunce loro pervenute in poco tempo hanno infatti lavorato velocemente e bene e – tiene a precisare il vescovo – in modo del tutto indipendente dai vescovi”. “Mai – chiarisce – questa Commissione si è eretta a tribunale parallelo; al contrario è stato sempre consigliato alle vittime, se l’avessero voluto, di rivolgersi alla giustizia ordinaria”. L’azione della Commissione “s’inscriveva infatti nel rispetto del diritto costituzionale, che lascia ai corpi sociali la libertà di organizzarsi al loro interno. La designazione di un magistrato di riferimento da parte del ministro della Giustizia – conclude il presule - aveva inoltre rafforzato la garanzia dei diritti di ciascuno”.

SIR

Promulgati i decreti della Congregazione delle cause dei Santi. Don Luigi Guanella presto canonizzato, beati tre oppositori al regime nazista

Saranno presto beati il sacerdote tedesco Johannes Prassek e i suoi due compagni Eduard Mueller e Hermann Lange, decapitati nel 1943 in un carcere di Amburgo, in Germania, per essersi pubblicamente opposti al regime nazista di Hitler. Lo ha deciso Papa Ratzinger, che ha firmato stamane i decreti relativi al loro martirio. I tre furono arrestai dalla Gestapo e poi uccisi assieme al pastore protestante Karl Friedrich Stellbrink. Benedetto XVI ha autorizzato la pubblicazione di una lunga serie di decreti di beatificazione e canonizzazione in occasione dell'udienza concessa prima della pausa estiva al prefetto della Congregazione delle cause dei Santi, mons. Angelo Amato. Con la firma del Papa diverrà presto Santo don Luigi Guanella (foto) (1842-1915), noto per aver aperto numerose case di accoglienza per disabili, poveri e anziani. Diverranno poi beati, tra gli altri, sedici missionari spagnoli della congregazione dei Figli del cuore immacolato della beata Vergine Maria e dieci carmelitani uccisi nel 1936 durante la guerra civile spagnola che ha poi dato la stura alla dittatura di Franco.

Apcom

Udienza del Papa a mons. Mixa: confermate le dimissioni. Sia accolta la sua richiesta di perdono. Dai vescovi tedeschi vicinanza e comprensione

Papa Benedetto XVI ha ricevuto questa mattina in udienza il vescovo emerito di Augusta, mons. Walter Mixa. Le sue dimissioni sono ''confermate'': un comunicato della Sala Stampa vaticana informa che ''nell'udienza tale decisione è stata definitivamente confermata''. Mixa ora ''si ritirerà per un tempo di silenzio, di raccoglimento e di preghiera, e dopo un periodo di cure e di riconciliazione sarà - come altri vescovi emeriti - a disposizione per compiti pastorali, in accordo con il suo successore''. ''Dopo un periodo di polemica spesso fuori misura - si legge ancora nel comunicato vaticano -, il Papa auspica riconciliazione, un nuovo reciproco accogliersi nello spirito della misericordia del Signore e nel fiducioso abbandono alla sua guida. Soprattutto ai confratelli nel ministero episcopale il Sommo Pontefice domanda di offrire al vescovo Mixa più che nel passato la loro vicinanza amichevole, la loro comprensione e il loro aiuto per trovare il retto cammino. Il Papa chiede a tutti i cari fedeli della diocesi di Augsburg di favorire nuovamente la comunione reciproca e di accogliere col cuore aperto il vescovo che Egli destinerà come successore del vescovo Mixa''. ''In un tempo di contrasti ed insicurezze, il mondo attende dai cristiani la concorde testimonianza che essi, in base al loro incontro col Signore risorto, sono in grado di offrire e nella quale essi sono di aiuto gli uni agli altri come anche all'intera società per trovare la via giusta verso il futuro''.

Asca

Il Papa a Sulmona. Il presidente dell'Abruzzo: incoraggiamento per la ricostruzione umana, sociale e materiale, per chi soffre e per i giovani

"La visita del Santo Padre a Sulmona segnerà una tappa importante nella storia di questa regione. Ad accoglierlo ci sarà una rappresentanza ampia e significativa della nostra Comunità in spirito di amicizia, di affetto e di grande solidarietà. Con la presenza del Pontefice, Sulmona e l'Abruzzo, terra bisognosa di speranza, di rinascita e di sviluppo, diventeranno in un momento il cuore pulsante della Chiesa Universale". Lo ha detto il Presidente della Regione, Gianni Chiodi, commentando la visita di Papa Benedetto XVI prevista per domenica a Sulmona. "La città di Sulmona - ha proseguito il Presidente - rappresenta una straordinaria combinazione di antichità e santità ma anche di modernità e di grande potenza vitale. Si tratta di una città che, da sempre, ha saputo riconoscere il valore della religiosità, che si prepara ad accogliere il Santo Padre in un momento in cui soffre delle difficoltà inerenti l'occupazione, il rilancio produttivo che stenta a decollare, la mancanza di investimenti, etc. Ma la dignità non manca a questo territorio e alla sua gente che con fierezza saprà reagire davanti agli ostacoli attivando tutte le sinergie necessarie. Proprio per questo l'amministrazione regionale sta rivolgendo particolare attenzione a questa area in difficoltà con l'obiettivo di ristabilire le condizioni necessarie per lo sviluppo e la competitività. Il Santo Padre - ha aggiunto Chiodi - è sempre stato vicinissimo agli aquilani funestati dal terribile terremoto. Non dimenticheremo mai la sua toccante visita a L'Aquila successivamente al sisma (foto). Il suo pensiero è andato da subito alla popolazione così duramente colpita che ha causato gravi perdite in vite umane e ingenti danni materiali. Con il suo ritorno, chiederemo, quindi di rinnovare un sentito incoraggiamento per la ricostruzione umana, sociale e materiale di questo lembo di Abruzzo, per una ripresa economica e sociale della Valle Peligna e dell'intera Regione, per chi soffre e per i giovani che sono il nostro futuro, protagonisti attivi dello sviluppo".

Agi

Il Papa a Palermo. Romeo: gli chiederemo di incoraggiarci nel continuare per la strada intrapresa. In preparazione un convegno su famiglie e giovani

“Al Santo Padre chiederemo di confermarci nel cammino, di darci coraggio nel continuare per la strada intrapresa, di invitarci a perseverare nell’annuncio, di correggerci, se necessario, e di indicarci la strada”. Così mons. Paolo Romeo, arcivescovo di Palermo e presidente della Conferenza Episcopale siciliana, intervenuto questa mattina ad una conferenza stampa sulle iniziative collegate alla visita pastorale del Pontefice a Palermo, domenica 3 ottobre. “La visita del Papa – ha aggiunto il prelato – conclude un cammino di tre anni, nel corso del quale la Chiesa di Sicilia ha voluto porre particolare attenzione al mondo dei giovani e delle famiglie” che quel giorno “saranno protagoniste”. “A lui presenteremo la nostra gente senza nascondere il dolore per la disoccupazione, per la crescente povertà, per la forza che ancora ha la criminalità, la mancata cura dell’ambiente. Ma presenteremo una Sicilia fatta anche di secoli di storia cristiana, una Sicilia fatta da don Pino Puglisi e da Rosario Livatino, fatta da giovani, da uomini e donne che quotidianamente scelgono Cristo”. Sarà una giornata intesa e ricca di appuntamenti per il Santo Padre quella del prossimo 3 ottobre che ha risposto così all’invito a venire in Sicilia rivoltogli dai vescovi dell’isola in occasione del convegno della Consulta Regionale Pastorale Giovanile e Familiare che si svolgerà l’1 e il 2 ottobre presso l’Hotel Saracen di Palermo e organizzato in collaborazione con “Chiese di Sicilia” dal titolo “Si fida di te”. Papa Benedetto XVI verrà a Palermo, quindi, principalmente per parlare di famiglia, giovani e territorio. “Questo è segno di una chiesa pellegrina – ha detto l’arcivescovo Romeo – e che si chiede qual è la strada che dobbiamo percorrere in questo tsunami di rapidi cambi rapidi di valore nella vita sociale”. “Non vogliamo mostrare al Santo Padre il solito volto di una Sicilia imprigionata dalla mafia o quello di una Palermo che si muove tra i rifiuti, ma la storia di martiri e di santi della nostra terra di cui dobbiamo andare orgogliosi – ha detto Paolo Romeo, nella duplice veste di guida della arcidiocesi di Palermo e di presidente della Conferenza Episcopale siciliana –. Dobbiamo presentare a Sua Santità l’esempio di Agata, Lucia e Santa Rosalia. Quest’ultima deve essere come una stella vigilante per richiamare l’attenzione sulle pesti moderni che corrodono il nostro tessuto sociale”. Il convegno che si svolgerà nei giorni precedenti all’arrivo di Papa Ratzinger sarà un momento di preparazione e di vigilia, ma anche un modo per permettere un analisi e una discussione tra i giovani e le famiglie per un’educazione della speranza. “Un convegno non solo destinato agli addetti ai lavori dove si affronteranno i temi della giustizia e legalità, dell’ambiente, del lavoro, della cittadinanza attiva, della scuola e dell’università – come ha aggiunto mons. Buttitta, presente alla Cconferenza – ma, che a partire dal pomeriggio del 2 ottobre si aprirà a tutta la comunità con l’iniziativa chiamata “Fontane di luce” dove in venti chiese del centro di Palermo ci saranno dei momenti di preghiera e di riflessione, mentre una delle chiese fornirà un servizio continuo di confessioni per la preparazione all’incontro dell’indomani con il Papa”. La giornata di sabato dedicata al Convegno si concluderà in Piazza Politeama con una festa dal titolo “Noi migliaia di luci in festa”, un happening di musica e allegria.

SIR, Live Sicilia

Il Papa nomina mons. Koch presidente del Pontificio Consiglio per la promozione dell'Unità dei cristiani. La soddisfazione dei vescovi svizzeri

Come largamente annunciato, Papa Benedetto XVI ha nominato questa mattina mons. Kurt Koch (foto), fino a ieri vescovo di Basilea, nuovo presidente del Pontificio Consiglio per la promozione dell'Unità dei cristiani, elevandolo in pari tempo alla dignità di Arcivescovo. Mons. Koch prende il posto del card. Walter Kasper, alla guida del dicastero per il dialogo con i cristiani, che è responsabile anche dei rapporti della Chiesa Cattolica con l'ebraismo, dal 2001. In un comunicato diffuso ieri, la Conferenza Episcopale svizzera ha espresso soddisfazione per la nomina di mons. Koch. Nel comunicato, i vescovi svizzeri sottolineano le “eccezionali capacità teologiche e le eccellenti conoscenze nelle relazioni ecumeniche, nelle questioni sociali e nel rapporto tra Stato e Chiesa” e ricordano che “i punti salienti dell’opera teologica e dell’attività episcopale” di mons. Koch “sono l’approfondimento e la trasmissione della fede, e soprattutto l'ecumenismo". Quest'ultimo "è sempre stato un obiettivo centrale" del vescovo. "Come presidente del Consiglio per l'unità dei cristiani, si dedicherà ancora più intensamente a questo obiettivo del Concilio Vaticano II e dei Papi, proseguendo il lavoro teologico che da sempre gli sta a cuore”. “Anche se con la nomina del vescovo Koch perdiamo un caro e stimatissimo confratello nella Conferenza Episcopale - conclude il comunicato - ci rallegriamo per la nomina e gli inviamo le nostre benedizioni".

Asca, SIR


RINUNCE E NOMINE

Mons. Fisichella: se la Chiesa dimentica la sua natura, annunciare la salvezza e dare speranza agli uomini, diverrà uno dei tanti gruppi nella società

''E' chiaro che stiamo vivendo un momento difficile però la cosa bella è che la crisi fa diventare di nuovo progettuali''. Ne è convinto mons. Rino Fisichella, chiamato ieri da Papa Benedetto XVI alla guida del nuovo Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione. Intervistato dal Corriere della Sera, mons. Fisichella spiega che l'obiettivo dell'iniziativa è ''tornare all'essenziale. Mettere al centro l'annuncio di Gesù. Dobbiamo recuperare la missione della Chiesa, che è l'evangelizzazione''. Nella Chiesa, prosegue, ''ci sono i casi di pedofilia e più in generale i casi di distrazione dagli obiettivi essenziali che portano a impelagarci in tante situazioni estranee: se la Chiesa dimentica il suo scopo, la sua natura, se dimentica di annunciare la salvezza e dare speranza all'uomo di oggi, allora è inevitabile che diventi uno dei tanti gruppi presenti nella società. E finisca per perdersi in quel labirinto che la allontana dalla sua missione''. Insomma, conclude, la Chiesa deve recuperare la sua missione o ''si espone al rischio di essere un gruppo come tanti, di diventare un gruppo sociale. Ma noi non siamo questo''.

Asca