lunedì 1 novembre 2010

Padre Lombardi incontra una delegazione della manifestazione di vittime della pedofilia. La lettera: il vostro grido un incoraggiamento a fare di più

Ieri, dopo la manifestazione organizzata dal gruppo “Survivor’s Voice” di rappresentanti di vittime degli abusi sessuali da parte di membri del clero, provenienti da diversi Paesi, padre Federico Lombardi ha incontrato una delegazione di 8 persone fra cui gli organizzatori. Padre Lombardi ha parlato con loro per circa un’ora, ricevendoli presso la sede della Radio Vaticana. Ha ascoltato le loro parole e ha espresso loro il dolore e la preoccupazione della Chiesa, spiegando anche l’impegno preso dalla Chiesa per quanto le concerne nella lotta contro la piaga della pedofilia e degli abusi sessuali e a protezione dei giovani. Padre Lombardi ha consegnato anche un testo scritto in cui si legge tra l’altro che nel prestare attenzione alla manifestazione il portavoce vaticano si sente “incoraggiato dalle scelte fatte da Papa Benedetto XVI di ascoltare in molte occasioni alcune vittime di abusi e di manifestare la volontà di fare tutto il possibile perché gli orribili crimini degli abusi sessuali non avvengano mai più”. Prima di ricevere la delegazione, il direttore della Sala Stampa della Santa Sede si era avvicinato al gruppo dei manifestanti. In quel momento alcune espressioni di contrarietà sono state espresse da parte di singoli. I manifestanti hanno detto di voler “chiedere al Papa di agire seriamente e di ordinare ai vescovi di denunciare i preti pedofili''.

Il Papa: cessi in Iraq e Medio Oriente questa violenza assurda e feroce che colpisce persone inermi nella casa di Dio, casa di amore e riconciliazione

"Ieri sera, in un gravissimo attentato nella cattedrale siro-cattolica di Bagdad, ci sono state decine di morti e feriti, tra i quali due sacerdoti e un gruppo di fedeli riuniti per la Santa Messa domenicale. Prego per le vittime di questa assurda violenza, tanto più feroce in quanto ha colpito persone inermi, raccolte nella casa di Dio, che è casa di amore e riconciliazione". Lo ha detto il Papa dopo la recita dell'Angelus. "Esprimo la mia vicinanza alla comunità cristiana di Bagdad, incoraggio tutti, pastori e fedeli, a essere saldi e forti nella speranza. Davanti agli efferati episodi di violenza, che continuano a dilaniare le popolazioni del Medio Oriente - ha concluso Benedetto XVI -, vorrei infine rinnovare il mio accorato appello per la pace, che è risultato degli sforzi di uomini di buona volonta e delle istituzioni internazionali. Tutti uniscano le loro forze affinché termini ogni violenza!". Intanto, continua a crescere il bilancio del massacro compiuto da terroristi di al Qaeda ieri sera: fonti della sicurezza parlano di oltre 50 morti e circa 80 feriti. Sembra che i fedeli rimasti uccisi siano almeno 37, tra cui due preti, freddati dai terroristi poco dopo la loro irruzione nella chiesa, la Nostra Signora per perpetuo soccorso, nel quartiere Karrada, vicino alla super-fortificata Zona Verde dove hanno sede le massime istituzioni irachene. E’ arrivata la rivendicazione, via internet, da parte dello 'Stato islamico in Iraq', un cartello di gruppi terroristi guidati dal ramo iracheno di al Qaeda.

Agi, Radio Vaticana

Il Papa: la santità, imprimere Cristo in sé stessi, lo scopo della vita del cristiano. La morte non spezza il legame profondo che ci unisce in Cristo

"Alla vita dei Santi non appartiene solo la loro biografia terrena, ma anche il loro vivere ed operare in Dio dopo la morte. Nei Santi diventa ovvio: chi va verso Dio non si allontana dagli uomini, ma si rende invece ad essi veramente vicino". E' il messaggio che Papa Benedetto XVI ha lanciato questa mattina durante la recita dell'Angelus, nella Solennità di Tutti i Santi. Questa festività, ha proseguito il Pontefice, "ci invita ad innalzare lo sguardo al Cielo e a meditare sulla pienezza della vita divina che ci attende. Come figli amati riceviamo anche la grazia per sopportare le prove di questa esistenza terrena: la fame e sete di giustizia, le incomprensioni, le persecuzioni e, nel contempo, ereditiamo fin da ora cio che è promesso nelle beatitudini evangeliche". "La santità, imprimere Cristo in se stessi, è lo scopo di vita del cristiano - conclude il Papa -. E noi pregustiamo il dono e la bellezza della santità ogni volta che partecipiamo alla Liturgia eucaristica". "La liturgia del 2 novembre e il pio esercizio di visitare i cimiteri ci ricordano che la morte cristiana fa parte del cammino di assimilazione a Dio e scomparirà quando Dio sarà tutto in tutti. La separazione dagli affetti terreni è certo dolorosa, ma non dobbiamo temerla, perchè essa, accompagnata dalla preghiera di suffragio della Chiesa, non può spezzare il legame profondo che ci unisce in Cristo". "L'eternità non è un continuo susseguirsi di giorni del calendario - ha spiegato il Papa -, ma qualcosa come il momento colmo di appagamento, in cui la totalità ci abbraccia e noi abbracciamo la totalità".
Nei saluti in varie lingue un pensiero alla schiera dei santi: in francese, l’incoraggiamento a guardare “alla folla immensa di coloro che dopo aver posto i loro passi in quelli di Dio contemplano la Sua gloria e intercedono per noi”. In inglese l’invito a ricordare quanti “vivono per sempre in presenza di Dio”. In polacco l’augurio che i cuori siano “saldi e irreprensibili nella santità, davanti a Dio Padre nostro, al momento della venuta del Signore nostro Gesù con tutti i suoi santi”. In italiano, il saluto in particolare ai partecipanti alla manifestazione “La corsa dei Santi”, promossa dai Salesiani per sostenere progetti di solidarietà in situazioni di estremo bisogno, come ad Haiti e in Pakistan”. E poi un pensiero al gruppo di ragazzi di Modena che si stanno preparando al Sacramento della Confermazione. A tutti “l’augurio di pace e serenità nella spirituale compagnia dei Santi”.

Apcom, Radio Vaticana

Benedetto XVI incoraggia a pregare nel mese di novembre per le vittime delle droghe e di ogni altra forma di dipendenza

Benedetto XVI chiede ai fedeli di pregare nel mese di novembre per chi è vittima delle droga o di qualsiasi altra forma di dipendenza. E’ la proposta che fa nelle intenzioni di preghiera per il mese che sta iniziando, contenute nella lettera pontificia che ha affidato all’Apostolato della Preghiera, iniziativa seguita da circa 50 milioni di persone nei cinque continenti. Il Vescovo di Roma presenta ogni mese due intenzioni, una generale e l’altra missionaria. L’intenzione generale per il mese di novembre dice: “Perché quanti sono vittime della droga e di ogni altra forma di dipendenza, grazie al sostegno della comunità cristiana, trovino nella potenza di Dio Salvatore la forza di cambiare radicalmente la loro vita”. L’intenzione missionaria recita invece: “Perché le Chiese dell'America Latina proseguano la missione continentale proposta dai loro Vescovi, inserendola nell'universale compito missionario del Popolo di Dio”.

Zenit