giovedì 2 giugno 2011

VII Incontro Mondiale delle Famiglie. Il card. Tettamanzi: tra un anno esatto sarà tra noi il Papa. Cresimandi, siate i primi messaggeri dell'evento

"Nel 2012 ci attende il VII Incontro Mondiale delle Famiglie con la presenza tra noi del Santo Padre, il Papa". Così l'arcivescovo di Milano, card. Dionigi Tettamanzi, si è rivolto alle decine di migliaia di cresimandi che ha incontrato oggi pomeriggio allo stadio Meazza. Tettamanzi ha chiesto un grande applauso per Benedetto XVI che sarà a Milano esattamente fra un anno. Dagli spalti i giovani, i genitori e i catechisti hanno applaudito intensamente e a lungo: "Il cammino verso questo grandioso e formidabile appuntamento - ha proseguito il cardinale - è già iniziato. A voi ragazzi affido un'importante consegna: nelle vostre case, nelle scuole e dappertutto seminate la buona notizia di questo incontro. Siate voi i primi messaggeri di questo incontro: conto molto sul vostro entusiasmo. Di più, lasciatevi voi stessi coinvolgere: aprite il cuore, la casa, l'oratorio per accogliere, dialogare e fare amicizia con tanti altri ragazzi e famiglie provenienti dai diversi Paesi del mondo".

Avvenire.it

Domani il quinto incontro del Papa con il presidente Abu Mazen. Il processo di pace israelo-palestinese e la situazione dei cristiani tra i temi

Un incontro in cui si affronteranno i temi cruciali della situazione in Medio Oriente, del processo di pace tra israeliani e palestinesi, e anche delle condizioni della comunità cristiana locale, sarà quello di domani in Vaticano tra Benedetto XVI e il presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese Abu Mazen (Mahmud Abbas). Il leader palestinese, presente oggi a Roma per i festeggiamenti del 2 giugno, non ha perso l'occasione di vedere anche il Papa, che incontra domani per la quinta volta, dopo le udienze in Vaticano del 3 dicembre 2005 e del 24 aprile 2007, dopo l'incontro a Betlemme del 13 maggio 2005, durante la visita del Pontefice in Terra Santa, e dopo l'altra udienza a Palazzo Apostolico dell'8 ottobre 2009 (foto). L'appuntamento di domani è fissato per le 11.00, quando Abu Mazen varcherà nuovamente i confini della Città Leonina. Al centro del colloquio tra le due personalità, che hanno maturato forte conoscenza e rispetto reciproco, conditi da grande cordialità, non potranno non esserci i temi più caldi della situazione in Medio Oriente, in merito ai quali Abu Mazen conta molto sull'influenza morale del Pontefice. È nota, infatti, la posizione della Santa Sede in favore della soluzione "due popoli, due Stati", più volte sostenuta in tutti i consessi internazionali, insieme ai ripetuti appelli del Pontefice per la fine dei conflitti e per la convivenza pacifica. Una posizione ribadita anche dal Sinodo dei vescovi per il Medio Oriente, riunitosi in Vaticano nell'ottobre scorso. Benedetto XVI, poi, ha molto a cuore le condizioni di vita del "piccolo gregge" dei cattolici in Medio Oriente, sempre più spinti all'esodo dai disagi economici e, in alcuni Stati, dai continui attacchi e aggressioni. Nell'ultimo e amichevole incontro in Vaticano tra Papa Ratzinger e il presidente palestinese, l'8 ottobre 2009, il dialogo si era incentrato "sulla necessità di trovare una soluzione giusta e duratura al conflitto israeliano-palestinese, in cui - era stato detto - i diritti di tutti siano riconosciuti e rispettati". Al riguardo era stata rilevata "l'importanza della cooperazione e del mutuo rispetto tra le parti e del sostegno della comunità internazionale". Naturalmente non era mancato "un riferimento alla situazione dei cattolici in Palestina e più in generale nella regione, e al loro contributo alla vita sociale e alla convivenza pacifica tra i popoli".

Giacomo Galeazzi, Oltretevere

Il Papa in Croazia. Di una giovane coppia di sposi i progetti dei palchi della Messa e della veglia con i giovani: l'architettura si fonda sulla fede

La giovane coppia di sposi Zorana Sokol Gojnik e Igor Gojnik hanno messo a punto gli spazi destinati all'altare all'Ippodromo e nella piazza del Bano Josip Jelačič. Con il concetto architettonico dello spazio liturgico all'Ippodromo (foto), essi hanno cercato di esprimere il filo conduttore dell'incontro con il Santo Padre, il cui motto è "Insieme in Cristo", con la rappresentazione stilizzata delle mani che sono simbolo di comunione. Una di queste 'mani', infatti, è posizionata verticalmente, l'altra invece orizzontalmente. Lo spazio destinato all'altare è stato realizzato nel punto in cui si incontrano i ‘palmi’. Le ‘mani’ che formano lo spazio liturgico fanno da cornice alla celebrazione e indirizzano l'orientamento dei fedeli verso l'altare. Per la veglia con il Santo Padre nella piazza del Bano Josip Jelačič (foto), i punti di partenza concettuali erano completamente differenti. Trattandosi di un contesto urbanistico fortemente definito, il compito da svolgere era più complesso. Lo spazio di svolgimento della veglia è stato posto sul lato orientale della piazza, così da produrre un'apertura di visuale verso la Cattedrale e collegare lo spazio sacrale della città, la Cattedrale, con lo spazio profano della stessa, la piazza principale della città. In un siffatto ambiente, il concetto architettonico ha cercato di esprimere l'idea del cammino (il cammino della vita umana) sul quale veglia lo Spirito Santo, rappresentato in modo stilizzato da una colomba.
La "colombina" copre con le ali l'area dove si troverà il Papa in occasione della veglia di preghiera e l'altare sul quale verrà esposto il Santissimo Sacramento. L'idea del cammino è espressa anche con le rampe. Salendo per le rampe i giovani si avvicineranno al Papa, e dopo averlo incontrato, per esse tornano indietro. Sin dall'inizio del processo di progettazione gli autori hanno elaborato i concetti architettonici in collaborazione con il Comitato per la liturgia dell'arcidiocesi di Zagabria, vale a dire con il vescovo mons. Ivan Šaško e con fra Ante Crnčević . La famiglia Gojnik afferma: “Per noi svolgere questo compito ha un grandissimo significato. Siamo credenti e la creazione di una struttura architettonica per l'incontro con il Papa rappresenta per noi un onore e una gioia particolari. Si tratta di un avvenimento che, come credenti, ci ha toccato molto. E il fatto che il lavoro venga svolto proprio per Papa Benedetto XVI ha un per noi un grandissimo significato, in quando già da lungo abbiamo imparato a conoscere il Papa attraverso i suoi libri. Dal punto di vista professionale, per ogni architetto, soprattutto se è un credente, si tratta di un compito di grande significato. Presso la Facoltà di Architettura mi occupo anche dal punto di vista scientifico della problema delle strutture sacrali, studiando le quali ho anche conseguito il dottorato. Per noi questa è stata quindi l'occasione di applicare direttamente a questo progetto architettonico alcune conoscenze ottenute nel nostro lavoro di ricerca”.

Papa.hr

Ascensione del Signore. Il Magistero del Papa: l’uomo è entrato in modo inaudito e nuovo nell'intimità di Dio, trova ormai per sempre spazio in Lui

In Vaticano si celebra oggi la solennità dell’Ascensione del Signore, che il calendario liturgico fissa invece a domenica prossima per la maggior parte delle Chiese del mondo. L’ascesa al cielo di Gesù è il mistero della fede cristiana che rende particolarmente vicino alla sensibilità umana il concetto del viaggio verso la “patria celeste”. Gesù si stacca da terra e una nube lo sottrae agli occhi dei suoi discepoli. È il suo ultimo atto terreno dopo la Risurrezione. Da quell’istante sul Monte degli Ulivi, come vuole la tradizione, Gesù esce fisicamente dalla storia umana per entrare fisicamente nel Regno di suo Padre. Ma tra le due dimensioni del cielo e la terra resta una continuità. Le nubi dalle quali Cristo viene coperto non sono il simbolo di una porta che si è chiusa. La continuità, la porta che rimane aperta tra terra e cielo, spiega Benedetto XVI, è Gesù stesso: “Nel Cristo asceso al cielo, l’essere umano è entrato in modo inaudito e nuovo nell'intimità di Dio; l'uomo trova ormai per sempre spazio in Dio. Il ‘cielo’ non indica un luogo sopra le stelle, ma qualcosa di molto più ardito e sublime: indica Cristo stesso, la Persona divina che accoglie pienamente e per sempre l’umanità, Colui nel quale Dio e uomo sono per sempre inseparabilmente uniti” (24 maggio 2009, Concelebrazione Eucaristica a Cassino).
Il dinamismo dell’Ascensione non può che trasportare i pensieri dell’anima al dinamismo inverso, quello dell’Incarnazione, quando il figlio di Dio ha schiuso per la prima volta, con la sua venuta tra gli uomini, la via di comunicazione tra il cielo e la terra. Ma già in quella “discesa”, afferma il Papa, è contenuta l’ascesa che verrà. E lo è in un modo che nessun asceta potrà mai eguagliare, perché è solo di Cristo: “Egli infatti è venuto nel mondo per riportare l’uomo a Dio, non sul piano ideale – come un filosofo o un maestro di saggezza – ma realmente, quale pastore che vuole ricondurre le pecore all’ovile. Questo ‘esodo’ verso la patria celeste, che Gesù ha vissuto in prima persona, l’ha affrontato totalmente per noi. E’ per noi che è disceso dal Cielo ed è per noi che vi è asceso, dopo essersi fatto in tutto simile agli uomini, umiliato fino alla morte di croce, e dopo avere toccato l’abisso della massima lontananza da Dio” (Regina Cæli, 4 maggio 2008).
L’Ascensione è, per così dire, la “strada” opposta alla massima lontananza. Con essa Gesù torna al fianco del Padre. E tuttavia, ha detto Benedetto XVI, l’Ascensione non è neanche una “temporanea assenza dal mondo”. Perché Gesù ha promesso che resterà accanto ai suoi per sempre. Dunque, quella elevazione che lascia ammutoliti i pochi privilegiati che vi assistono non è l’inizio di una fine, e nemmeno una straordinaria uscita dalla scena del mondo. È di più: l’indicazione di una direzione, la traiettoria cui sono chiamati coloro che seguiranno il Vangelo. È l’immagine che dà un’altezza e una profondità al mistero del “già e non ancora”: “Il Signore attira lo sguardo degli Apostoli verso il Cielo per indicare loro come percorrere la strada del bene durante la vita terrena. Egli, tuttavia, rimane nella trama della storia umana, è vicino a ciascuno di noi e guida il nostro cammino cristiano: è compagno dei perseguitati a causa della fede, è nel cuore di quanti sono emarginati, è presente in coloro a cui è negato il diritto alla vita” (Regina Cæli, 16 maggio 2010).
L’Ascensione rende tangibile anche un’altra realtà: quella della trascendenza della Chiesa. Mentre costruisce il Regno di Dio sulla terra, la Chiesa marcia verso l’altra sua destinazione: "Non è nata e non vive per supplire all’assenza del suo Signore ‘scomparso’, ma al contrario trova la ragione del suo essere e della sua missione nella permanente anche se invisibile presenza di Gesù, una presenza operante mediante la potenza del suo Spirito. In altri termini, potremmo dire che la Chiesa non svolge la funzione di preparare il ritorno di un Gesù ‘assente’, ma, al contrario, vive ed opera per proclamarne la ‘presenza gloriosa’ in maniera storica ed esistenziale” (24 maggio 2009, Concelebrazione Eucaristica a Cassino).

Radio Vaticana

Il Papa in Croazia. Il card. Bozanić: un dono speciale, il nostro cuore è aperto e desideroso di accogliere le sue parole e il suo messaggio

Cresce in Croazia l’attesa per il viaggio di Benedetto XVI, sabato e domenica. “Per noi, è un dono speciale poter trascorrere questi due giorni con il Santo Padre. Il nostro cuore è aperto e desideroso di accogliere le sue parole e il suo messaggio” ha detto alla Radio Vaticana il card. Josip Bozanić, arcivescovo di Zagabria. Si tratta di “un’importante occasione per rendere più viva la nostra risposta cristiana”. Per il cardinale la sfida maggiore è “quella della secolarizzazione che è sempre più presente nella nostra società e che mostra il suo influsso soprattutto sulle nuove generazioni. La Chiesa sente, inoltre, l’appello a dedicarsi alle famiglie, anch’esse colpite dalla cultura secolarizzata, e che in questo periodo appaiono colpite dalla mancanza di lavoro. La nostra preoccupazione per le famiglie vuole giungere a sensibilizzare anche le istituzioni civili, perché sappiano intervenire a favore della famiglia, non solo a parole, ma anche con veri interventi. La famiglia è un’istituzione che va tutelata: infatti, nella famiglia risiede il futuro della Chiesa e della società”. Il momento culminante del viaggio sarà proprio l’incontro con le famiglie, domenica 5. Sabato sera, Benedetto XVI incontrerà i giovani. Si tratta di ragazzi nati per lo più dopo la caduta del regime comunista, ha spiegato il card. Bozanić: “Condividono, quindi, la stessa realtà degli altri giovani europei, ma sono anche molto sensibili ai valori spirituali e alle iniziative della Chiesa”. Domenica il Papa pregherà sulla tomba del Beato Stepinac. Per la Chiesa croata è “un modello di fedeltà a Cristo, alla Chiesa, alla Santa Sede”, un “vero pastore: lui si prodigò per difendere i diritti fondamentali di ogni uomo e di ogni popolo, per difendere chi era vittima di persecuzioni” afferma l’arcivescovo di Zagabria. È stato “un vivo testimone della speranza cristiana” e “uomo di coscienza” che “non cedette a nessun compromesso, accettando consapevolmente anche il martirio”. La Croazia si sta preparando anche all’ingresso nell’Ue. “Da parte della Chiesa – ha spiegato il porporato -, siamo aperti a ciò” e al contempo “consapevoli delle difficoltà e delle possibilità”. Per questo “ci sembra importante sottolineare la logica dello scambio: solo nella conoscenza reciproca della propria identità, cultura, storia e costumi, i popoli europei possono costruire insieme una ‘casa comune’”. Inoltre la Croazia, per la sua posizione geografica, crocevia di persone di fedi diverse, in particolare cristiani (cattolici e ortodossi) e musulmani, “è chiamata a essere luogo di dialogo confessionale e interreligioso, ad essere ponte per l’Europa”.

Il Velino

Croazia: cresce l'attesa per il viaggio del Papa. Il card. Bozanić: la secolarizzazione, principale sfida della Chiesa

Giornata Mondiale della Gioventù 2011. Un sms del Papa a tutti i giovani partecipanti ogni giorno dell'evento. In 250mila seguono i social network

Il conto alla rovescia della Giornata Mondiale della Gioventù di Madrid prosegue, mentre si susseguono iniziative e consigli dell'organizzazione di questo grande evento giovanile. Nella newsletter dell'evento dell'agosto prossimo, gli organizzatori chiedono un favore speciale ai responsabili dei gruppi di giovani che quest'estate andranno a Madrid, esortandoli a trasmettere due messaggi a tutti i giovani iscritti nei loro rispettivi gruppi. “Abbiamo la speranza di poter far giungere un sms del Papa a tutti i giovani partecipanti alla GMG ogni giorno dal 16 al 21 agosto”, dicono in primo luogo. Per questo, chiedono a ogni giovane di trasmettere i propri dati attraverso questo formulario: www.madrid11.com/index.php?option=com_chronocontact&chronoformname=SMS. In secondo luogo, affermano che “c'è grande attività sulle reti sociali della GMG. Attualmente ci seguono più di 250.000 giovani. Esortate tutti coloro che verranno a entrare nei nostri profili su Facebook, Twitter o Tuenti! Li aiuterà ad entusiasmarsi e a prepararsi bene in questi pochi mesi che restano”. Gli organizzatori ricordano anche due date importanti: si chiede ai gruppi con giovani portatori di handicap di iscriversi entro il 15 giugno per ragioni organizzative e si raccomanda che le iscrizioni di pellegrini che implicano alloggio o vitto si formalizzino prima del 30 giugno se si vuole avere la garanzia di questi servizi. Per i docenti di religione sarà ora più facile spiegare la Giornata Mondiale della Gioventù ai loro allievi. La delegazione diocesana di insegnamento di Madrid ha infatti avviato una nuova web (www.edelvivesjmj2011.com) con materiali didattici per le lezioni di religione sulla Giornata Mondiale della Gioventù 2011. L'iniziativa è stata in un primo tempo diffusa con un DVD, ma visto che la prima edizione è andata esaurita in appena quattro settimane è stata pubblicata questa pagina web, che offre il materiale a tutti i docenti di religione. La web è stata progettata con il sostegno del Gruppo Editoriale Luis Vives, che ha pubblicato i materiali elaborati dalla delegazione diocesana di insegnamento di Madrid. I destinatari sono gli alunni e le alunne della lezione di religione di tutti i centri educativi, sia pubblici che privati, cattolici e di altri orientamenti. Il materiale è organizzato in tre blocchi: il primo sull'identità e la storia della GMG, il secondo sul Messaggio del Papa per la GMG di Madrid, il terzo per approfondire il tema della Giornata, “Radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede”, e cercare una relazione con personaggi come Madre Teresa di Calcutta e realtà attuali della Chiesa come Manos Unidas e la Caritas. Ciascuno dei temi offre una presentazione multimediale e più di 50 attività. Si tratta quindi di approfittare dell'attualità di un evento come la Giornata Mondiale della Gioventù a livello di opportunità educativa.

Zenit