martedì 7 giugno 2011

Il Papa in Croazia. 'L'Osservatore Romano': forse il modello di famiglia che Benedetto XVI e la Chiesa insegnano a scoprire è ancora attuale

'Tramontata? Forse no'. Con questo titolo L'Osservatore Romano torna sull'appello del Papa a favore della famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna. Lo spunto è un articolo di Marco Politi su Il Fatto Quotidiano, che, a commento dei discorsi di Benedetto XVI in Croazia sostiene la "tesi di fondo" che "il Pontefice - e la Chiesa con lui - continua a rivolgersi a un mondo ormai tramontato da decenni: 'C'è una distanza siderale tra la Chiesa dottrinaria e la vita reale di uomini e donne'. E aggiunge il giornalista: 'Il modello Mulino Bianco non esiste più'. Su Radio radicale - scrive però L'Osservatore Romano in un breve corsivo - il rigoroso Massimo Bordin ha però concluso la rassegna stampa dicendo che 'tutti hanno diritto alla loro opinione, anche il Papa'. Si affaccia tuttavia una domanda. Se i pubblicitari si ostinano a proporre un modello di famiglia, non vorrà forse dire che quel modello è attuale? Forse - conclude il giornale vaticano - è proprio quello che molti desiderano, e che la Chiesa insegna a scoprire".

TMNews

Verso il 60° anniversario di Ordinazione sacerdortale di Benedetto XVI. Il Papa: su questa via non siamo soli, la schiera dei Santi cammina con noi

"In questa Cattedrale, riemergono nel mio intimo tanti ricordi alla vista degli antichi compagni e dei giovani sacerdoti che trasmettono il messaggio, la fiaccola della fede. Emergono i ricordi della mia ordinazione (...) quando ero qui prostrato per terra e, come avvolto dalle Litanie di tutti i Santi, dall’intercessione di tutti i Santi, mi rendevo conto che su questa via non siamo soli, ma che la grande schiera dei Santi cammina con noi e i Santi ancora vivi, i fedeli di oggi e di domani, ci sostengono e ci accompagnano. Poi vi fu il momento dell’imposizione delle mani… e infine, quando il cardinale Faulhaber ci gridò: “Iam non dico vos servos, sed amicos” – “Non vi chiamo più servi, ma amici”, allora ho sperimentato l’ordinazione sacerdotale come iniziazione nella comunità degli amici di Gesù, che sono chiamati a stare con Lui e ad annunciare il suo messaggio".

Incontro con i sacerdoti e diaconi permanenti della Baviera nella Cattedrale di S. Maria e S. Corbiniano a Freising (14 settembre 2006)

Mons. Mogavero nominato dal Papa visitatore apostolico della diocesi di Trapani per un'inchiesta su due fondazioni religiose e dissidi interni

Mons. Domenico Mogavero, vescovo di Mazara del Vallo e componente della CEI, è stato nominato da Papa Benedetto XVI 'visitatore apostolico', con potere ispettivo, alla Curia di Trapani. Il provvedimento sarebbe legato a dissidi tra il vescovo Francesco Miccichè e alcuni prelati della diocesi e all'inchiesta della locale Procura sulla gestione di due Fondazioni gestite dalla Curia trapanese. L'inchiesta è condotta dalla sezione di polizia giudiziaria della guardia di finanza presso la Procura. ''Le mie funzioni - ha detto mons. Mogavero - saranno di tipo istruttorio. Dovrò fare luce su una serie di fatti segnalatimi dal Vaticano e riferirne quindi alla Santa Sede''. L’indagine della Procura, che avrebbe innescato il procedimento, riguarda un presunto ammanco di oltre un milione di euro nella gestione di fondazioni della Curia trapanese. In particolare la sezione di Pg della guardia di finanza presso la Procura sta indagando sulla fusione, per incorporazione della fondazione "Campanile" con la "Auxilium", avvenuta il 27 dicembre 2007. Il vescovo Miccichè, presidente della "Campanile", chiedeva lo scioglimento della Fondazione e, come presidente della "Auxilium", ne accettava la richiesta. A distanza di sole 24 ore, il prefetto dell’epoca, Giovanni Finazzo, firmò il decreto prefettizio, autorizzando la procedura. Nel luglio del 2009 Miccichè chiamò a guidare la "Auxilium", come procuratore, suo cognato Teodoro Canepa, marito della sorella del presule. Per assolvere a questo ruolo, il cognato del vescovo, percepisce compensi superiori ai centomila euro l’anno. Ma dietro l’atto ispettivo promosso dalla Santa Sede vi sarebbero anche motivazioni legata alla gestione pastorale della diocesi: profondi dissapori tra il vescovo ed alcuni sacerdoti come padre Ninni Treppiedi, costretto a dimettersi da arciprete di Alcamo ad appena un anno di distanza dalla nomina. Dimissioni subito accolte da Miccichè. L’attenzione sarebbe puntata anche sulla promozione di un sacerdote, sospettato di aver celebrato clandestinamente, negli anni Novanta, i funerali di un boss mafioso morto, durante la latitanza, in un conflitto a fuoco con la polizia. "L’intervento è bene accolto", ha commentato Miccichè in una nota, "ed è stato auspicato affinchè si possano finalmente chiarire alcuni gravi fatti di tipo amministrativo che, nei mesi scorsi, hanno portato alla dolorosa decisione della sospensione 'a divinis' di un presbitero diocesano". Miccichè, non fa invece alcun cenno all’inchiesta della Procura e dice di rimettere "nelle mani della saggezza della Chiesa la necessità di fare chiarezza e ridare serenità alla chiesa trapanese in questi mesi ferita da illazioni ma anche da fatti oggettivamente gravi che tutti auspichiamo vengano definitivamente chiariti".

Ansa, Corriere del Mezzogiorno.it


Nota del vescovo

Giornata Mondiale della Gioventù 2011. Evento a costo zero e un'iniezione per l'economia spagnola. Due nuovi spot per far iscrivere i giovani iberici

L’attività generata dalla Giornata Mondiale della Gioventù di Madrid sarà “a costo zero per il contribuente e una iniezione di oltre 100 milioni di euro per l’economia spagnola”: lo ha detto stamattina Fernando Giménez Barriocanal, direttore finanziario della GMG, in un incontro per raccontare le ultime news sull’evento. Di questa cifra “circa 50 milioni vengono dall’estero e resteranno in Spagna”. A questo beneficio si aggiungerà l’impatto internazionale con la Spagna che mostrerà l'immagine di un paese capace di organizzare e attrarre più di un milione di giovani di tutto il mondo. Ricordando che la GMG si autofinanzia con i contributi dei pellegrini (70%) e delle aziende e dei privati (30%), Giménez Barriocanal ha mostrato apprezzamento per il sostegno delle amministrazioni pubbliche e di centinaia di imprese che sponsorizzano l’evento. Infatti, il Governo spagnolo ha qualificato la Gmg come “un evento di eccezionale interesse pubblico”, il che implica benefici fiscali per gli sponsor. Il direttore finanziario della GMG ha sottolineato anche i criteri di austerità e trasparenza nella gestione economica, con “l’obiettivo di spendere il meno possibile e percepire il necessario, oltre a raggiungere il massimo risparmio in tutti i costi”. Lo sforzo organizzativo della Giornata Mondiale della Gioventù di Madrid si concentra ora nel raggiungere più iscrizioni specialmente di giovani spagnoli. Uno dei motivi per il quale si chiede l’iscrizione è per collaborare con il Fondo di Solidarietà, che permette che giovani senza mezzi possano partecipare alla GMG. Finora sono ripartiti 780.000 euro, e si spera di raggiungere la cifra di due milioni di euro. Perciò è stata lanciata una campagna che consta di due spot il cui slogan è “Ci sono treni che passano una sola volta nella vita. Nella ripresa degli spot hanno partecipato più di 50 persone. La campagna ha anche un tema musicale originale (“Get on!”), composta ad hoc dall’équipe del Marketing e Campagne della GMG e i suoi volontari. Gabriel González-Andrío, direttore del Marketing della GMG Madrid 2011, ha spiegato che “con questa campagna vogliamo trasmettere metaforicamente il contrasto tra chi pensa di viaggiare da solo in questa vita e la possibilità di condividere e assaporare questo viaggio con altre persone”.

SIR

Il Papa: lo Spirito Santo faccia sorgere numerose vocazioni missionarie, disposte a consacrarsi pienamente alla diffusione del Regno di Dio

“Perché lo Spirito Santo faccia sorgere dalle nostre comunità numerose vocazioni missionarie, disposte a consacrarsi pienamente alla diffusione del Regno di Dio”: è l’intenzione missionaria di preghiera di Benedetto XVI per il mese di giugno. Un’invocazione che richiama naturalmente alla Solennità della Pentecoste che celebreremo domenica prossima. “La missione rinnova la Chiesa, rinvigorisce la fede e l’identità cristiana”: nel Messaggio per la Giornata Missionaria di quest’anno, Benedetto XVI riprende un passaggio della “Redemptoris Missio” del Beato Giovanni Paolo II per sottolineare come la Chiesa sia per natura missionaria. Di conseguenza, scrive il Papa, la Chiesa “non può mai chiudersi in se stessa”. I cristiani, come i discepoli nel Cenacolo, sono chiamati ad annunciare la Buona Novella, sospinti dallo Spirito Santo: “La Chiesa deve sempre nuovamente divenire ciò che essa già è: deve aprire le frontiere fra i popoli e infrangere le barriere fra le classi e le razze. In essa non vi possono essere né dimenticati né disprezzati...Vento e fuoco dello Spirito Santo devono senza sosta aprire quelle frontiere che noi uomini continuiamo ad innalzare fra di noi; dobbiamo sempre di nuovo passare da Babele, dalla chiusura in noi stessi, a Pentecoste" (15 maggio 2005, Solennità di Pentecoste).
Compito della Chiesa, osserva il Papa nel 40° anniversario del Decreto conciliare “Ad Gentes”, è “comunicare incessantemente” l’amore divino, “grazie all’azione vivificante dello Spirito Santo”. E ribadisce che ogni cristiano deve farsi missionario, ogni battezzato è chiamato ad annunciare il Vangelo a tutte le genti. Questo, avverte, “non costituisce qualcosa di facoltativo, ma la vocazione propria del Popolo di Dio”: “L’annuncio e la testimonianza del Vangelo sono il primo servizio che i cristiani possono rendere a ogni persona e all'intero genere umano, chiamati come sono a comunicare a tutti l'amore di Dio, che si è manifestato in pienezza nell’unico Redentore del mondo, Gesù Cristo” (Al Convegno della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, 11 marzo 2006).
D’altro canto, il Papa sottolinea che, soprattutto oggi, l’impegno missionario va armonizzato con il dialogo: “La Chiesa è oggi chiamata a confrontarsi con sfide nuove ed è pronta a dialogare con culture e religioni diverse, cercando di costruire insieme a ogni persona di buona volontà la pacifica convivenza dei popoli” (Al Convegno della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, 11 marzo 2006).
Vivificati dallo Spirito Santo, esorta il Papa, siamo chiamati alla missione. Un impegno che “esige pazienza e lungimiranza, coraggio e umiltà, ascolto di Dio e vigile discernimento dei segni dei tempi”: “Lo spirito missionario della Chiesa non è altro che l’impulso di comunicare la gioia che ci è stata donata. Che essa sia sempre viva in noi e quindi s’irradi sul mondo nelle sue tribolazioni” (Alla Curia Romana, 22 dicembre 2008).

Radio Vaticana

Le critiche di mons. Martin per la lentezza della visita apostolica in Irlanda: non al Papa ma ai suoi collaboratori. Perciò il Vaticano reagisce

A furia di criticare il Vaticano per la “lentezza” con la quale ha portato avanti la visita apostolica nella Chiesa d’Irlanda al fine di valutare quali misure adottare per risolvere il problema della pedofilia nel clero, Diarmuid Martin (nella foto con Benedetto XVI), arcivescovo di Dublino, è riuscito a diventare l’“eroe” del New York Times. Sabato è stata Maureen Dowd a rendere nota una conversazione avvenuta tra lei e Martin nella quale il presule, mostrando il proprio disappunto per come la Santa Sede ha gestito fino a oggi il problema “molto sentito” della pedofilia, ha offerto alla columnist statunitense la possibilità di dire la sua in merito: “Martin, da sempre dalla parte delle vittime, è un outsider di una gerarchia” dove spiccano in negativo i nomi del card. Bernard Law, ex arcivescovo di Boston che a seguito del deflagrare in diocesi del problema pedofilia si trasferì a Roma per divenire arciprete della Basilica di Santa Maria Maggiore, e di Angelo Sodano, l’ex Segretario di Stato vaticano “che difese il noto pedofilo e padre di più figli Marcial Maciel Degollado”, fondatore dei Legionari di Cristo. Difficile dire se Martin si senta descritto da queste parole. Di certo c’è che, come ha scritto ieri il National Catholic Reporter, la Dowd “ha trovato in Martin il suo cavaliere nella gerarchia cattolica”. E di certo c’è che, rispetto al problema della pedofilia nel clero Martin, che nella Curia romana ha reso il suo lungo servizio dal 1986 al 2001 come sottosegretario e poi segretario di Giustizia e Pace, è stato lo scorso anno tra i primi a fare propria con forza la linea di maggior rigore voluta da Papa Benedetto XVI. Una linea che ha avvicinato molto Papa Ratzinger a Martin, tra i vescovi europei uno coi quali il Pontefice ha oggi maggiore confidenza. Ma alle accuse di Martin la Santa Sede non poteva non reagire. Martin, infatti, alla Dowd non ha parlato solo della “lentezza” del Vaticano nel condurre la visita apostolica ma anche del suo disgusto per come il clero e i vescovi irlandesi si sono comportati in passato: “La mia non è una critica al Santo Padre, è piuttosto un appello ai suoi collaboratori” ha detto. Punti sul vivo, i collaboratori del Papa hanno risposto ieri con una nota che, facendo esplicito riferimento alle parole di Martin, comunica che “la visita si è conclusa in conformità alle scadenze previste”. Lo svolgimento della visita “è stato molto proficuo, grazie alla collaborazione di tutti coloro che hanno contribuito a tale scopo”. Tuttavia, se “per diocesi e seminari non saranno necessarie altre indagini”, dopo un questionario generale inviato a tutti i monasteri, saranno effettuate ispezioni “in loco ad alcune realtà religiose”. Come a dire: la visita è andata avanti con la giusta tempistica seppure non tutto è oggi concluso. Manca ancora l’ispezione nelle realtà religiose, un affaire molto delicato, che Papa Ratzinger ha voluto venisse condotta da un pezzo da novanta dei presuli americani, l’arcivescovo di New York e capo della Conferenza Episcopale statunitense Timothy Dolan.

Paolo Rodari, Il Foglio

Domani all'Udienza generale di Benedetto XVI 250 fedeli di Osimo e Copertino per ricordare l'anniversario della nascita del patrono San Giuseppe

Tutto è pronto per il Pellegrinaggio “unificato” per le città di Osimo e Copertino che saranno ricevute domani in Udienza generale in Piazza San Pietro da Papa Benedetto XVI, per ricordare l’anniversario della nascita del Santo Patrono, San Giuseppe da Copertino, che avvenne il 17 giugno 1603. Sono 250 i fedeli che si sono iscritti nelle due città e che sono pronti partire per raggiungere congiuntamente Piazza San Pietro. La giornata del pellegrinaggio, nata da un’idea dello Ju-Ter Club e realizzato grazie al lavoro dei volontari del Circolo ed al grande aiuto e sostegno di tutta la Comunità Francesca del Santuario di Osimo, vedrà momenti particolarmente toccanti come la riflessione ed il ricordo da parte del Papa del Santo Patrono e la Concelebrazione Eucaristica presieduta dal card. Angelo Comastri, già vescovo di Loreto, ora arciprete della Basilica Papale di San Pietro. La Santa Messa sarà concelebrata insieme ai Padri del Santuario di San Giuseppe da Copertino di Osimo per i fedeli delle due città gemellate nel nome del nostro Santo Patrono, il quale proprio nel momento dell’Eucarestia viveva episodi di estasi nei quali si sollevava da terra pregando e lodando il Signore e la Vergine Maria e per i quali è ricordato con l’appellativo del “Santo dei voli”. Parecchie le autorità sia religiose che civili presenti in rappresentanza di Osimo e di Copertino, tra i quali mons. Edoardo Menichelli, arcivescovo della diocesi di Ancona–Osimo, le Comunità Francescane di Osimo e Copertino, i sindaci, vice-sindaci ed assessori di entrambe le città.

Vivere Ancona