giovedì 6 dicembre 2012

Mons. Gänswein: questa mattina Benedetto XVI ha festeggiato con la famiglia pontificia la ricorrenza di San Nicola, la tavola della colazione è stata imbandita con decorazioni e cibi tipici dell’occasione

In margine all’udienza di Benedetto XVI al presidente della Repubblica Federale di Germania Joachim Gauck, come ha riferito l’agenzia Ansa, il segretario particolare del Papa, mons. Georg Gänswein, ha detto ai giornalisti che questa mattina Benedetto XVI, come è d'uso nella sua terra natale, ha festeggiato con la famiglia pontificia la ricorrenza di San Nicola. "La tavola della colazione è stata imbandita con decorazioni e cibi tipici dell’occasione, come un San Nikolaus di cioccolato" ha raccontato, sottolineando che il Pontefice è stato molto lieto di ricevere la visita di un connazionale che attendeva già da giorni.

L'Osservatore Romano

Il Papa nomina vescovo di Regensburg Rudolf Voderholzer, finora direttore dell’Istituto 'Papa Benedetto XVI' della città. Succede a mons. Gerhard Ludwig Müller, attuale prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede

Una comunicazione della Sala stampa vaticana informa che Benedetto XVI ha nominato oggi padre Rudolf Voderholzer, nato il 9 ottobre 1959 a München (arcidiocesi di München und Freising), nuovo vescovo di Ratisbona, diocesi nella quale succede l'attuale prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede mons. Gerhard Ludwig Müller. Dal 2005 è Professore di Teologia dogmatica e di Storia della Dogmatica presso la Facoltà Teologica di Trier e dal 2008 è anche direttore dell’Istituto “Papa Benedetto XVI” a Regensburg. In pari tempo svolge il ministero pastorale nella parrocchia di S. Nicola a Kasel (diocesi di Trier). Mons. Gerhard Ludwig Müller, oggi arcivescovo e prefetto, lasciò la diocesi di Ratisbona il 2 luglio scorso quando il Papa lo nominò al posto del cardinale statunitense William Joseph Levada.

Il Sismografo

RINUNCE E NOMINE

Il presidente tedesco: commosso per l'incontro spirituale e politico con il Papa. Il carattere amichevole, l'atteggiamento conciso e non trionfalistico di Benedetto XVI e il suo modo diretto di rivolgersi all'interlocutore

Joseph Ratzinger e il presidente tedesco Joachim Gauck (foto) hanno concordato, nel colloquio avuto stamane in Vaticano, che l'Unione europea deve andare avanti nonostante le difficoltà. "Abbiamo parlato dell'importanza dell'idea di Europa", ha riferito Gauck al termine dell'udienza ad un gruppo di giornalisti incontrati ai margini di piazza San Pietro. Il Papa "si è informato sul dibattito in corso in Germania sul futuro dell'Europa. Abbiamo concordato che l'Europa non va abbandonata". Il capo di Stato tedesco si è detto "commosso" dell'incontro "spirituale e politico" con il Papa, sottolineandone il carattere "amichevole", l'atteggiamento "conciso e non trionfalistico" di Benedetto XVI e il suo modo "diretto" di rivolgersi all'interlocutore. "Mi aspettavo di vedere il Papa segnato dal peso del suo compito, invece era vivace, vispo e molto bene informato, anche sulla mia storia". Ex pastore protestante, originario della Germania dell'Est, Gauck ha sottolineato che "se si incontrano due cristiani parlano anche di Dio. Non ho voluto parlare con lui di differenze, ma di quello che ci accomuna". Il Papa e il presidente tedesco non hanno affrontato il 500° anniversario del luteranesimo che la Chiesa protestante tedesca si appresta a festeggiare. "Non si è parlato di Wittemberg", la cattedrale alla quale, secondo la tradizione, Martin Lutero affisse le 95 tesi che dettero avvio alla Riforma e alla frattura con Roma, "ma di Habermas", filosofo tedesco con il quale Joseph Ratzinger ha intessuto nel corso degli anni un dialogo sui temi della fede e della ragione.

TMNews 

Udienza di Benedetto XVI al presidente della Repubblica federale della Germania. Nel colloquio le sfide della società secolarizzata, la situazione internazionale e la crisi economica

Questa mattina il Papa ha ricevuto in Vaticano il presidente della Repubblica federale tedesca Joachim Gauck (foto), che poi ha incontrato il cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone, accompagnato da mons. Ettore Balestrero, sotto-segretario per i Rapporti con gli Stati. “Durante i colloqui – riferisce un comunicato della Sala Stampa vaticana - si è rilevato che le relazioni bilaterali sono molto cordiali, quindi ci si è soffermati sulla visione cristiana della persona, come pure sulle sfide poste attualmente dalle società globalizzate e secolarizzate. In seguito c’è stato uno scambio di opinioni sulla situazione internazionale e sull’attuale crisi economica, specialmente in relazione alle sue conseguenze in Europa, nonché sul contributo che la Chiesa Cattolica può offrire”. Il presidente tedesco si è intrattenuto oltre mezz'ora con il Papa. "Herzlich Willkommen" ("benvenuto"), gli ha detto Papa Ratzinger accogliendolo nell'anticamera della sua biblioteca. "Sono qui - ha risposto il capo di Stato parlando sempre in tedesco - come presidente e come suo concittadino, ma soprattutto come uomo e cristiano". A conclusione del colloquio riservato il presidente tedesco ha realago al Papa una scatola di 'Lebkuchen', tipici biscotti tedeschi nel tempo dell'Avvento, un libro-biografia su se stesso e un pregiato bastone da passeggio in legno di ciliegio. "Può usarlo per le passeggiate a Castel Gandolfo" gli ha detto. Benedetto XVI gli ha regalato la consueta maiolica con la rfafigurazione di San Pietro e una stampa antica della fabbrica di San Pietro.

Radio Vaticana, TMNews

COMUNICATO DELLA SALA STAMPA: UDIENZA AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA FEDERALE DI GERMANIA
 

Conclusa ad Harissa la seconda assemblea dei Patriarchi e dei vescovi cattolici del Medio Oriente. Appello dei presuli: anche i musulmani concorrano a garantire la libertà e l'uguaglianza dei loro concittadini cristiani

La seconda assemblea dei Patriarchi e dei vescovi cattolici del Medio Oriente si è conclusa ieri sera ad Harissa, con l'approvazione di due documenti in cui si condensa la sollecitudine pastorale dei Capi delle Chiese cattoliche davanti alle urgenze, anche politiche, sociali e umanitarie, vissute dai Paesi arabi nel tempo presente. Il primo documento, lungo e articolato, offre suggerimenti e indicazioni concrete per mettere in pratica in tutte le dimensioni della vita individuale e comunitaria, gli insegnamenti contenuti in "Ecclesia in Medio Oriente", l'Esortazione Apostolica post-sinodale che Benedetto XVI ha consegnato ai vescovi della regione e alle loro Chiese durante il suo recente viaggio in Libano. Secondo le informazioni raccolte dall'agenzia Fides, il secondo documento sottoscritto dai partecipanti all'Assemblea di Harissa è un appello alla comunità internazionale e a tutti gli uomini di buona volontà concentrato intorno a tre punti fondamentali. I Patriarchi e i Vescovi cattolici del Medio Oriente sottolineano in primis l'urgenza di trovare finalmente una “soluzione giusta e pacifica alla questione palestinese”, indicata come punto d'origine di tutti i conflitti mediorientali. Il secondo punto è un accorato richiamo a fare di tutto per porre fine ai conflitti e alle violenze che stravolgono la vita dei popoli della regione, ponendo in atto cammini di riconciliazione e di pace che garantiscano a tutti la libertà e la tutela della propria dignità umana. L'appello fa riferimento esplicito alla situazione della Siria martoriata. Il terzo punto si concentra sulla condizione dei cristiani nelle terre mediorientali. I capi delle Chiese sono sollecitati a intensificare la loro comunione e la piena collaborazione per favorire la permanenza e la continuità della presenza autoctona, attiva e efficace, dei cristiani nelle società arabe. L'appello su questo punto si rivolge anche ai musulmani, chiamati a concorrere alla tutela dei pieni diritti dei loro connazionali cristiani, nel riconoscimento di una comune e condivisa cittadinanza. Ieri i partecipanti all'Assemblea di Harissa hanno espresso il loro unanime cordoglio per la morte di Sua Beatitudine Ignatius IV Hazim, Patriarca greco-ortodosso di Antiochia e di tutto l'Oriente, spentosi nell'ospedale Saint Georges di Beirut all'età di 91 anni. Sua Beatitudine Bechara Boutros Rai, Patriarca di Antiochia dei maroniti, a nome di tutti i Patriarchi e i vescovi cattolici presenti ad Harissa ha reso omaggio alla grande “saggezza e dedizione” con cui il Patriarca Hazim ha guidato per 33 anni la sua Chiesa.

Fides

Natale 2012. Arrivato in Piazza San Pietro l'albero. Il Magistero del Papa: lasciando il suo abito scuro per una lucentezza scintillante si trasfigura, diventa portatore di una luce che non è sua, ma che rende testimonianza alla vera Luce che viene in questo mondo

E’ arrivato stamani in Piazza San Pietro l’albero di Natale: quest’anno è stato donato al Papa dalla comunità molisana di Pescopennataro in provincia di Isernia. Accanto all’albero sarà installato il Presepe offerto dalla Basilicata che riproduce il paesaggio dei Sassi di Matera. Si tratta di un abete bianco di 24 metri, scelto tra gli alberi da abbattere nella località "Bosco degli Abeti Soprani". Il legno, come ogni anno, verrà devoluto ad associazioni per la lavorazione a scopi di beneficenza che ne faranno giocattoli per bambini. L'accensione dell’albero di Natale è programmata per il pomeriggio del 14 dicembre. Benedetto XVI riceverà la comunità molisana di Pescopennataro la mattina dello stesso giorno. Più volte, nel corso del suo Pontificato, ha ricordato il significato spirituale dell’albero di Natale: un evidente “simbolo del Natale di Cristo, perché con le sue foglie sempre verdi richiama la vita che non muore”.
“L’albero e il presepio sono elementi di quel clima tipico del Natale che fa parte del patrimonio spirituale delle nostre comunità. E’ un clima soffuso di religiosità e di intimità familiare, che dobbiamo conservare anche nelle odierne società, dove talora sembrano prevalere la corsa al consumismo e la ricerca dei soli beni materiali” (Ai pellegrini dal Comune di San Martin de Tor in Val Badia, Bolzano, 14 dicembre 2007).
Il Papa ricorda che nel bosco gli alberi crescono vicini creando un luogo ombreggiato, a volte oscuro. L’abete in Piazza San Pietro sarà addobbato con luminose decorazioni che sono come tanti frutti meravigliosi. “Lasciando il suo abito scuro per una lucentezza scintillante – ha osservato - si trasfigura, diventa portatore di una luce che non è sua, ma che rende testimonianza alla vera Luce che viene in questo mondo”. Anche noi, sottolinea il Papa, “siamo chiamati a dare buoni frutti per dimostrare che il mondo è stato veramente visitato e redento dal Signore”.
“L’albero di Natale arricchisce il valore simbolico del presepe, che è un messaggio di fraternità e di amicizia; un invito all’unità e alla pace; un invito a far posto, nella nostra vita e nella società, a Dio, il quale ci offre il suo amore onnipotente attraverso la fragile figura di un Bimbo, perché vuole che al suo amore rispondiamo liberamente con il nostro amore" (Alla delegazione dal Sud Tirolo, 17 dicembre 2010).

Radio Vaticana
 

Cresce l'Ordinariato della Cattedra di San Pietro: donato in Texas un terreno in cui sorgerà la cancelleria dell'organismo che accoglie gli ex fedeli anglicani. Mons. Steenson: risponderà alle esigenze di espansione futura di questa meravigliosa comunità in crescita

Prosegue il cammino di crescita degli Ordinariati creati per accogliere gli ex fedeli anglicani negli Stati Uniti. Grazie a una donazione anonima, si legge in una nota pubblicata nel sito dell'Ordinariato della Cattedra di San Pietro, è stato infatti possibile mettere a disposizione un nuovo terreno sul quale sorgerà la prima cancelleria dell'organismo. A renderlo noto è stato l'ordinario, mons. Jeffrey Neil Steenson. L'Ordinariato personale della Cattedra di San Pietro è stato eretto il 1° gennaio 2012 con un decreto della Congregazione per la Dottrina della Fede, in conformità con la Costituzione Apostolica "Anglicanorum coetibus" del 4 novembre 2009, con la quale Benedetto XVI ha deliberato l'istituzione di Ordinariati personali, giuridicamente equivalenti a una diocesi, attraverso i quali i fedeli già anglicani, di ogni categoria e condizione di vita, "possono entrare, anche corporativamente, in piena comunione con la Chiesa Cattolica". Il terreno è ubicato nella città di Houston, nello Stato del Texas, dove l'Ordinariato ha sede. Mons. Steenson ha espresso "profonda gratitudine" per il generoso gesto di un donatore affiliato alla comunità del Santuario di Nostra Signora di Walsingham, nella città texana. Il terreno, che copre un'estensione di cinque acri e del valore di 5 milioni di dollari, è situato proprio nei pressi della chiesa: "Sarà la futura sede della cancelleria - ha spiegato mons. Steenson - e risponderà alle esigenze di espansione futura di questa meravigliosa comunità in crescita". Alla Messa hanno anche partecipato alcuni ex membri del clero anglicano, provenienti sia dagli Stati Uniti che dal Canada, che stanno seguendo i corsi di formazione per diventare sacerdoti cattolici. Il progetto architettonico dell'edificio che ospiterà la cancelleria sarà avviato entro la fine di dicembre. Per la costruzione vera e propria si attendono ulteriori generosi contributi da parte dei fedeli.

L'Osservatore Romano

Natale 2012. Sindaco di Pescopennataro: per il Papa abbiamo scelto un abete bellissimo alto 25 metri e di circa 150 anni, ma che era proprio al ciglio della strada, per evitare che i lavori preparatori arrecassero il minimo danno al territorio

"Già dal 2004 ci siamo iscritti nell'elenco dei candidati a fornire l'abete di Natale per il Papa, da porre al centro di Piazza San Pietro. E finalmente e' arrivato il nostro turno, siamo tutti felicissimi". Lo afferma all'agenzia Adnkronos Pompilio Sciulli, sindaco di Pescopennataro, 450 abitanti in provincia di Isernia, presidente dei sindaci molisani, che domani sarà ricevuto al Quirinale dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e il 14 dicembre in Vaticano da Papa Benedetto XVI, cui ha donato l'albero per il tradizionale addobbo natalizio. "Il nostro è il paese degli abeti e dei maestri della pietra - ricorda il primo cittadino - In particolare, abbiamo una rarità nei nostri boschi a oltre 1.300 metri d'altitudine, quella degli abeti soprani bianchi, classificati così dal colore delle foglie, cui teniamo tantissimo. Ogni anno piantiamo 300 abeti nei nostri boschi ma quest'anno, proprio per accoppiare questo evento a un forte impegno ambientalista, ne abbiamo piantati 2.700", sottolinea Sciulli. Quanto all'albero per il Papa, "abbiamo scelto una pianta bellissima, alta 25 metri e di circa 150 anni, ma che era proprio al ciglio della strada, per evitare che i lavori preparatori arrecassero il minimo danno al territorio". Cosa chiederà al Papa? "Una benedizione per tutti noi, affinchè si conservino sempre queste due tradizioni che sono la ricchezza anche turistica di Pescopennataro: la cura degli abeti e le sculture in pietra".

Adnkronos

L’Ambasciata di Spagna presso la Santa Sede conferisce la 'Encomienda de la Orden de Isabel la Catolica' padre Federico Lombardi, Gian Maria Vian, Alberto Gasbarri e Domenico Giani per il lavoro da loro svolto durante i tre viaggi apostolici in Spagna di Benedetto XVI

L’Ambasciata di Spagna presso la Santa Sede ha insignito ieri mattina della prestigiosa “Encomienda de la Orden de Isabel la Catolica” quattro personalità vaticane: il direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi, il direttore de L’Osservatore Romano, Gian Maria Vian, l’organizzatore dei viaggi papali, Alberto Gasbarri, e il capo della Gendarmeria Vaticana, Domenico Giani. L’Encomienda è stata concessa per il lavoro da loro svolto durante i tre viaggi apostolici in Spagna di Benedetto XVI e nel ringraziare a nome del gruppo il re Juan Carlos e l’ambasciatore spagnolo per l’onore ricevuto, padre Lombardi ha riconosciuto che i viaggi compiuti dal Papa in Spagna “sono certamente fra quelli che non possiamo dimenticare, per l’accoglienza incontrata, per la cordiale ed efficace collaborazione ricevuta dalle istituzioni a tutti i livelli”. A questo proposito, padre Lombardi ha ricordato quanto affermato dal Pontefice al cospetto dei giornalisti sul volo diretto verso Santiago de Compostela nel 2010, e in particolare sul perché avesse già previsto ben tre viaggi in Spagna, e quindi più che negli altri Paesi eccetto la Germania. La sua risposta, ha detto padre Lombardi, fu che in realtà “andava in Spagna per rispondere a inviti per occasioni importanti e specifiche – come l’incontro mondiale delle famiglie, quello dei giovani, l’Anno Santo compostelano, la consacrazione della Sagrada Familia”, ma notando al contempo come la presenza di così “tante occasioni” denotasse la Spagna come “un Paese pieno di dinamismo, pieno di forza della fede, e la fede – asseriva – risponde alle sfide che sono ugualmente presenti in Spagna”. “Il caso – concludeva Benedetto XVI – ha fatto sì che io venga, ma questo caso dimostra una realtà più profonda, la forza della fede e la forza della sfida per la fede”. “Questa occasione risveglia naturalmente in noi molti ricordi e ci fa rivivere giornate intense e straordinarie”, ha proseguito padre Lombardi, rammentando a sua volta non solo il percorso del pellegrino nella Basilica di Santiago, ma anche l’ingresso nella Basilica della Sagrada Familia che, ha detto, “ci ha letteralmente lasciato senza fiato per l’ammirazione”. E ancora le stazioni della Via Crucis nel centro di Madrid, “con la straordinaria intensità e bellezza della devozione popolare spagnola, il silenzio di due milioni di giovani nell’adorazione del Santissimo Sacramento dopo la tempesta… Potremmo continuare a lungo”. Per noi, ha concluso il direttore della Sala Stampa vaticana, “è stato un grande onore collaborare per la nostra piccola parte, perché in questi eventi il viaggio del Papa e la sua presenza potesse svolgersi in piena sicurezza, ordine, regolarità e serenità, e perché il suo messaggio fosse capito, ricevuto e diffuso con ampiezza, con efficacia, in modo da raggiungere pienamente il fine che si proponeva, per i giovani spagnoli e del mondo, per i fedeli e per tutto il popolo spagnolo”.

Radio Vaticana